Il dj: "Non vorrei che riapertura si trasformasse in arma contro gestori, multati per una persona in più"
“Adesso non è sufficiente la seconda vaccinazione, ma serve anche la terza dose per una copertura migliore. Facciamo allora un terzo passo anche per le discoteche, fino ad arrivare alla capienza normale”. Claudio Cecchetto parla con l’Adnkronos e paragona il percorso di questi giorni verso l’apertura delle sale da ballo a quello vaccinale: “Prima sembrava potessero bastare due dosi del siero anti Covid e poi hanno capito che ne serviva una terza – afferma il dj e produttore musicale, da sempre sostenitore della necessità di vaccinarsi – Spero che anche per quanto riguarda le discoteche, dopo la proposta del Cts di riaprirle con una capienza del 35 per cento e la successiva disposizione del Governo al 50, si possa adesso giungere a una completa apertura”.
“Ma non vorrei – aggiunge Cecchetto – che questa concessione finisse per trasformarsi in una spada di Damocle, diventando un’arma contro i gestori, che potrebbero vedersi multati magari per una persona in più del dovuto. E’ logico che siamo in una situazione di emergenza, ma dato che ci dicono che i vaccini funzionano, l’emergenza dovrebbe essere temporanea”.
“Attenzione quindi a non stringere troppo la corda – conclude il dj - perché poi fa male. Ci vuole il terzo passo, anche perché tutto è calibrato in base alle regole della capienza e i proprietari delle discoteche, che sono anche imprenditori e quindi non svolgono un servizio sociale ma un’attività legata a un profitto, avendo meno incassi, probabilmente non riusciranno a offrire un servizio con la stessa qualità di prima”.