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Centrodestra, Toti frena: "Non so se per federazione sia momento e strada giusta"

22 agosto 2021 | 10.23
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"Ma ho sempre visto di buon occhio una semplificazione"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"Ho sempre visto di buon occhio una semplificazione nel centrodestra e un passaggio dalla seconda alla terza Repubblica, con il mondo e l'Italia che sono cambiati. Ma non so se questo sia il momento giusto, con un Governo di unità nazionale che vede tutti coinvolti; e non so neanche se sia una strada giusta". E' quanto dichiara Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, a margine del suo intervento al Meeting di Rimini, frenando su questa prospettiva.

"Per ora - osserva - mi pare che non stia venendo fuori nulla di tutto ciò. Parliamo di collaborazione, di semplificazione delle procedure parlamentari, di consultazioni, ma nulla che si avvicini a qualcosa come il Partito Repubblicano americano o a quello Democratico. Per farlo, occorrerebbe partire dai meccanismi di democrazia interna, dalle carte dei valori comuni, dalla messa in discussione della classe dirigente. Non credo che sia un percorso che possa partire dall'alto verso il basso e non credo neanche che sia un percorso che può partire con le stesse liturgie già conosciute dei vertici, dei pranzi e delle cene in qualche dimora privata..."

Per Toti, "se si vuole costruire qualcosa di sensato nel centrodestra, che cambi davvero il paradigma della politica italiana, si deve fare un discorso che sia un filo più impegnativo e un filo più complesso. Dopo di che, quando nacque il Pdl - ricorda - il momento era quello propizio e Berlusconi ebbe un'intuizione straordinaria, quella del bipolarismo. Oggi, francamente, con un Governo Draghi che mi sembra in questo momento l'unica persona in grado di dare un centro di gravità al nostro Paese, dovremmo o rimandare, o aspettare, o guardare ad altre formule, tipo il proporzionale con sbarramento e il cancellierato".

A proposito di legge elettorale, per Toti "è assolutamente un tema: o si vota con questa legge perché il Parlamento non è in grado di farne un'altra; oppure anche la prossima legislatura dovrà tenere conto dell'agenda politica, tra Covid e Recovery Plan, con identità di partito sempre più labili e flebili: Lega con molte anime, Forza Italia che non so se ha ancora un'anima, un Centro compreso il nostro che arranca per dimostrare di esistere, un Movimento 5 Stelle che ha perso ogni sua identità antisistema senza costruirne un'altra. Non so francamente se una legge maggioritaria può garantire stabilità al Paese: un ragionamento su una legge proporzionale con alta soglia di sbarramento sarebbe più coerente con il momento politico che attraversiamo".

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