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Ceps: "Paletti e impegni per banche piccole o Ue boccerà bad bank"

04 giugno 2015 | 18.10
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Per analista think tank fondamentale avanzare con aggregazioni bancarie, sistema italiano troppo frammentato

Ceps:

La bad bank allo studio in Italia dovrebbe prevedere paletti e impegni per le banche più piccole per non incorrere nelle forche caudine della Commissione europea. E' quanto sottolinea con l'Adnkronos Diego Valiante, analista del think tank Ceps sullo strumento con cui il governo punta a smaltire l'alta mole di sofferenze bancarie che grava sui bilanci degli istituti, imbrigliando il credito e dunque la ripresa economica.

"Ci sono molti modelli di bad bank - spiega l'economista - ma è chiaro che se per bad bank si intende uno strumento in cui è lo Stato a farsi carico o a fornire la garanzia ai crediti deteriorati, Bruxelles dirà di no, perché si crea una situazione di vantaggio per le banche italiane rispetto a quelle europee in violazione delle norme sugli aiuti di stato". In Italia inoltre, osserva, della bad bank beneficerebbero gli istituti più piccoli, visto che le banche più grandi hanno già provveduto a smaltire buona parte di quei crediti con delle strutture interne, delle mini bad bank.

E proprio alla luce del contesto bancario italiano, caratterizzato da una forte frammentazione in termini di istituti e alto numero filiali per densità demografica, ai primi posti in Ue, Valiente suggerisce la sua formula per una bad bank gradita a Bruxelles. "Un'eventuale strumento per smaltire i crediti insolventi e simili, che nella fattispecie sono per lo più degli istituti minori, deve innanzitutto imporre delle condizioni comportamentali alle banche, in tema di capitalizzazione, trattamento delle sofferenze, ma anche delle modifiche della governance e dello statuto".

Il tutto, sottolinea, "in un percorso di impegno all'aggregazione, oltre che un haircut delle sofferenze almeno a livello di mercato". Per risolvere il problema della frammentazione, osserva, il dl che trasforma le popolari in Spa è "stato un passo avanti, ma il governo deve spingere di più per evitare che il sistema resti inefficiente". Dunque, conclude, "serve un piano di ristrutturazione del settore legato alla bad bank o la Commissione non darà il suo via libera".

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