Obbligo di certificazione ambientale di livello 2 o agricoltura biologica. I vigneti di Saint-Emilion e Puisseguin sono i primi ad imporlo.
Lo scorso 7 febbraio l'INAO (Istitut national de l’origine et de la qualité) ha deliberato l'obbligo della certificazione ambientale di livello 2 o agricoltura biologica. Inserito nel disciplinare si applica a tutti i viticoltori della denominazione AOC Saint-Emilion, Saint-Emilion Grand Cru e Puisseguin-Saint-Emilion.
“Se in viticoltura si è diffusa la certificazione ambientale (e un centinaio di denominazioni di vino hanno integrato nel proprio disciplinare misure ambientali), nessuna denominazione l'ha ancora resa obbligatoria attraverso il proprio disciplinare. Lo si fa con le AOC Saint-Emilion, Saint-Emilion Grand Cru e Puisseguin-Saint-Emilion”, annuncia Christian Paly, presidente del Comitato nazionale delle denominazioni di origine dei vini e delle bevande alcoliche e dei distillati (CNAOV) della INAO.
Il CNAOV ha deliberato di porre sotto procedura nazionale di opposizione (PNO) la modifica dei disciplinari di queste tre denominazioni, compreso l'obbligo di una certificazione minima di livello 2 (HVE, Terra Vitis, Agri Confiance, SME de Bordeaux…) o del biologico in etichetta. Altre denominazioni si stanno preparando a fare la stessa richiesta.
"Questa decisione è il risultato di un intenso lavoro iniziato nel 2016 con più di 110 incontri sulle certificazioni ambientali", ricorda Jean-François Galhaud, presidente del Saint-Emilion Wine Council, indicando anche che quasi la metà dei viticoltori sono già certificati HVE e Il 20% è biologico. "E le nostre due principali cantine cooperative rispettano il disciplinare Agri Confiance".
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