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Cgil-Sunia: 35mila sfratti per morosità in I semestre 2013, +10% su 2012

10 marzo 2014 | 09.44
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Cgil-Sunia: 35mila sfratti per morosità in I semestre 2013, +10% su 2012

Roma, 10 mar. (Labitalia) - Gli sfratti per morosità registrano un'impennata di oltre il 10% nel primo semestre dello scorso anno rispetto all'intero 2012, per un totale di 34.756, ovvero il 90% del totale degli sfatti emessi, questi ultimi invece complessivamente pari a 38.869. Sono questi i dati che emergono da elaborazioni condotte dalla Cgil e dal Sunia sugli ultimi dati disponibili del ministero dell'Interno sull'andamento delle procedure di sfratto relativo al periodo gennaio-giugno 2013.

Secondo il report del sindacato di corso d'Italia e di quello degli inquilini, Roma risulta essere la città più colpita in valori assoluti con oltre 3.300 sfratti per morosità emessi, il 60% di quelli sentenziati nell'intero 2012, mentre nella provincia della capitale la percentuale sfiora il 70%. Per quanto riguarda altre città capoluogo, Cgil e Sunia osservano come Firenze, nei primi sei mesi del 2013, abbia raggiunto il 69% degli sfratti emessi nel 2012, Bari il 64%, Catania il 62%, Milano il 55%. Il tutto mentre le altre aree metropolitane sono tutte abbondantemente oltre il 50. Analoghe percentuali, segnalano Cgil e Sunia, si riscontrano nel raffronto tra il numero degli sfratti eseguiti con l'ausilio dell'Ufficiale giudiziario nel primo semestre 2013 rispetto all'intero 2012: oltre il 70% a Venezia, il 66% a Catania, il 65% a Torino.

Complessivamente, nelle 9 aree metropolitane considerate dalla rilevazione del Viminale (per Venezia e Palermo non ci sono dati sugli sfratti per morosità) sono stati emessi oltre 13.200 sfratti.

"Sono dati che purtroppo confermano - sostengono Cgil e Sunia - l'allarme che da tempo avevamo lanciato: senza misure di contrasto in pochi anni il dramma degli sfratti per morosità avrà colpito oltre mezzo milione di famiglie. E' finito il tempo dei rinvii".

Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ricordano in una nota le due organizzazioni sindacali, "aveva annunciato con il precedente governo un 'piano casa' per affrontare il disagio abitativo: sono passati quattro mesi ma non si è andati oltre alle indiscrezioni". In relazione agli ultimi eventi, poi, Cgil e Sunia precisano come "il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato per il prossimo mercoledì che verranno affrontati nodi quali: il tema degli affitti a prezzi accessibili e l'housing sociale, finanziamenti per il fondo affitti e per la morosità incolpevole, il nodo delle risorse per ristrutturazioni di abitazioni degli istituti autonomi di case popolari, detrazioni per gli inquilini in affitto in edilizia sociale".

Circa queste anticipazioni, Cgil e Sunia si augurano che "questa volta l'impegno venga mantenuto e soprattutto che il provvedimento contenga finalmente una inversione di tendenza nelle politiche abitative: rilancio vero del mercato dell'affitto a canoni sostenibili, sviluppo dell'edilizia sociale, finanziamenti certi e continuativi che permettano una programmazione finalizzata ad aumentare l'offerta e il sostegno delle fasce più deboli". "Non vorremmo trovarci - concludono - di fronte all'ennesima riedizione di misure indirizzate quasi esclusivamente alla casa in proprietà, che nulla hanno a che vedere con la domanda che il disagio abitativo esprime".

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