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Che succede alla Merkel?

10 luglio 2019 | 16.31
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Lo psichiatra Di Giannantonio: "Ecco le 5 possibili cause"

(Afp)
(Afp)

Disidratazione favorita dal gran caldo, chiamata in causa la prima volta, ma anche l'effetto collaterale di alcune terapie, oppure sintomi di patologie neurologiche come epilessia o Parkinson, o ancora una forte componente psicosomatica. Ad analizzare per l'AdnKronos Salute il nuovo episodio di tremore, il terzo per la cancelliera tedesca Angela Merkel, è Massimo Di Giannantonio, presidente eletto della Società italiana di psichiatria (Sip) e ordinario di Psichiatria all'università G. D'Annunzio di Chieti, che ipotizza 5 possibili cause.

Questa volta Merkel ha cominciato a tremare in occasione della cerimonia con gli onori militari a Berlino per il premier finlandese Antti Rinne, nuovo presidente di turno della Ue. "A un esame televisivo e puramente esterno, e in mancanza di altri dati - riflette Di Giannantonio - la cancelliera potrebbe essere affetta da forme di patologia neurologica. Il tremore così evidente potrebbe essere di tipo epilettico, o legato al morbo di Parkinson".

"E' bene ricordare che le crisi epilettiche possono essere di lieve, media o notevole entità - precisa lo specialista - e l'eziopatogenesi può essere di natura vascolare, neurodegenerativa o neoplastica. Il Parkinson, invece, porta alla riduzione dell'attività di una parte specifica del cervello, e questo impedisce la stabilizzazione e porta a un tremore ingravescente, con il passare del tempo. Anche la disidratazione", chiamata in causa dalla stampa in occasione del primo episodio di tremore catturato dalle telecamere, "potrebbe essere all'origine del problema".

Secondo Di Giannantonio, però, "non si può escludere una componente psicosomatica legata al concetto di vulnerabilità. Se ho sperimentato sintomi che sono arrivati inaspettati e mi hanno lasciato privo di controllo, peggio ancora davanti alle telecamere - spiega lo psichiatra - indipendentemente dalla loro origine inizierò ad avere il timore di essere vulnerabile a questi attacchi. Una condizione che mi rende molto preoccupato e favorisce, a sua volta, un'ipersensibilità. Tutto questo facilita, stimola e favorisce l'arrivo delle crisi".

Insomma, un serpente che si morde la coda. A scatenare i tremori potrebbe essere anche la combinazione di "una patologia di interesse neurologico e una di interesse psicologico", continua l'esperto.

Non si possono escludere, infine, "anche possibili effetti di eventuali farmaci assunti dalla cancelliera - aggiunge l'esperto esaminando il quinto punto - E' il caso degli antipertensivi, ma anche altre molecole che, con il caldo, possono favorire crisi di tipo ipotensivo".

Per Di Giannantonio restano aperti "numerosi interrogativi sulla natura di queste crisi. Con stress e calura che fungono da aggravanti. Possiamo dire però che, dal momento che si rileva una certa frequenza di questi episodi, non si tratta di crisi da sottovalutare", conclude.

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