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Chi è Zingaretti, il nuovo segretario del Pd

04 marzo 2019 | 08.33
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53 anni, romano, sposato, due figlie. E un fratello, Luca, famoso per essere il volto del commissario Montalbano. Nicola Zingaretti è il nuovo segretario del Partito democratico, eletto dal popolo dem con oltre il 65% dei consensi. "Non sarò mai un capo, ma il leader di una comunità" ha detto lui arrivando al comitato al Circo Massimo dopo che i risultati lo avevano appena incoronato segretario.

Nato a Roma nel 1965 e rieletto l'anno scorso governatore della Regione Lazio, 'Zinga' come lo chiamano in molti, ha iniziato a muovere da giovanissimo i primi passi nella politica. Nel 1982, a 17 anni, prende parte al movimento per la pace, ed è tra i fondatori dell'associazione di volontariato antirazzista 'Nero e non solo'. Poi nel 1991 viene eletto segretario nazionale della Sinistra Giovanile e l'anno successivo consigliere comunale di Roma. In questi anni si batte per l'ambiente, lo sviluppo sostenibile e la legalità.

Gli anni che vanno dal 1995 al 1997 sono quelli della presidenza dell'Unione Internazionale della Gioventù Socialista (IUSY) e della vice residenza dell’Internazionale Socialista, dove inizia un'intensa attività internazionale che lo porta, nel 1999, in Birmania per sostenere il 'movimento per la democrazia'. Lo stesso anno organizza il viaggio del Dalai Lama a Roma.

Nel 2004 viene eletto al Parlamento Europeo. Incarico che porta a termine nel 2008. In Europa si impegna per la protezione dei consumatori, nel volontariato, per la disabilità e i diritti civili. Nel 2007 è il primo segretario del Pd del Lazio e l'anno seguente viene eletto presidente della Provincia di Roma vincendo il ballottaggio sul candidato del centrodestra con più di un milione di voti. Con il suo team porta a termine una serie di progetti, come Provincia Wi-Fi che consiste nell'installazione in piazze, biblioteche e luoghi di ritrovo del territorio provinciale di apparati WiFi per l'accesso gratuito ad Internet e Porta Futuro, un centro per l'orientamento, la formazione e il lavoro.

Nel 2012 si dimette da presidente della Provincia di Roma, con 5 mesi d'anticipo rispetto alla scadenza naturale, per candidarsi a governatore del Lazio. Dal 2013 è presidente della Regione Lazio e viene rieletto nel 2018, caso unico nella storia della regione, che non aveva mai visto la riconferma dei governatori uscenti.

Tra i risultati di cui va più fiero c'è senza dubbio l'abolizione del precariato nella sanità. "Abbiamo fatto partire un grande piano di assunzioni e aperto nuove strutture sanitarie, riqualificando gli ospedali. Un investimento in opere pubbliche tra i più importanti del Paese - dice Zingaretti -. Abbiamo aumentato i servizi pubblici senza aumentare i debiti, grazie al lavoro di risanamento dei conti. Abbiamo cancellato sprechi e privilegi e tagliato 27 società inutili".

Ora, al Nazareno, inizia la sua era. "Ci metterò tutto me stesso, ve lo giuro" assicura Zingaretti. La proclamazione avverrà tra due settimane, all'assemblea del 17 marzo, ma alla segreteria Zingaretti lavorerà da subito. Niente gestione unitaria, per lui, che ribadisce di credere fermamente "in un partito plurale".

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