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Expo: indagine su disabili e barriere, rischia di essere occasione persa

25 maggio 2015 | 14.24
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Un'indagine condotta su pazienti con sclerosi multipla e caregiver promuove con riserva il sito dell'Esposizione Universale: bello e moderno, ma restano disservizi e troppi padiglioni visitabili solo al piano terra

Expo: indagine su disabili e barriere, rischia di essere occasione persa

"Ho visitato il piano terra di un sacco di Paesi del mondo. Chissà cosa c'era al secondo piano". Capita di chiederselo alle persone con disabilità che visitano l'Expo di Milano, secondo un'indagine condotta nel capoluogo lombardo attraverso 38 interviste telefoniche di cui 25 a pazienti con sclerosi multipla e 13 a caregiver. La ricerca, firmata da Eurisko nell'ambito del laboratorio 'Smart cities e sclerosi multipla' promosso da Biogen, è stata presentata oggi nella città meneghina in vista della Giornata mondiale contro la Sm che si celebra giovedì 28 maggio. "Expo 2015 rischia di essere un'occasione persa", è il timore che emerge dalle risposte degli interpellati.

"Sono stato all'Expo. Tutto modernissimo, bellissimo, studiatissimo. Peccato che in certi padiglioni, in molti anzi, non ci fossero ascensori per salire al secondo piano, ma solo rampe di scale". Una testimonianza diretta che fotografa un sito espositivo promosso 'con riserva'. "Sebbene il sito sia per molti versi all'avanguardia in termini di accessibilità - si rileva nella sintesi dell'indagine - emergono alcune note critiche. Per chi è andato all'Expo, emerge la conferma che serve ancora investire su una cultura dell'accessibilità".

Lo spazio che ospita l'Esposizione Universale 2015 è "tendenzialmente privo di barriere, ma comunque vulnerabile in tema di accessibilità: alcuni padiglioni non sono visitabili al secondo piano", inoltre si segnalano "qualche disservizio (la navetta attrezzata fuori uso, il sito per le prenotazioni riservate ai disabili bloccato)" e casi di "impreparazione del personale (incapace nel dare info precise in tema di accessibilità)".

In generale, "le speranze per un miglioramento dell'accessibilità in tutta la città in occasione dell'Expo sono risultate un po' deluse: non si è notato un significativo miglioramento della qualità degli spazi pubblici in città". A Milano, insomma, dal punto di vista di chi convive con una disabilità e di chi se ne prende cura "molte delle classiche barriere sono rimaste".

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