Una lettera con minacce indirizzata a Totò Riina è stata recapitata al carcere milanese di Opera. Nella missiva firmata Falange Armata, la sigla che nel '92/'93 rivendicava le stragi di mafia, secondo quanto rivela il sito di 'Repubblica', un anonimo scrive a Riina: ''Chiudi quella maledetta bocca, ricorda che i tuoi familiari sono liberi''.
Alla fine della lettera un altro messaggio: ''Per il resto stai tranquillo, ci pensiamo noi''. ''La lettera - si legge sul sito di Repubblica - non è mai arrivata nella cella di Riina, è stata sequestrata prima dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, che ha poi provveduto a inviare il testo alle procure di Palermo e Caltanissetta, in questo momento impegnate a decifrare le dichiarazioni del capomafia e soprattutto le sue minacce nei confronti del pm Nino Di Matteo''.
''La lettera inviata a Riina è molto inquietante e pertanto non va sottovalutata. Si tratta di un segnale da analizzare con attenzione'', commenta il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia. Al contrario di quanto accadde durante il periodo stragista - aggiunge - è necessario evitare che si intorbidiscano le acque ed entrino in scena soggetti 'altri', i quali con Cosa nostra hanno avuto rapporti e che oggi sono preoccupati dalle esternazioni di Riina. Questi soggetti, infatti, hanno tutto l'interesse a ostacolare la ricerca della verità e della giustizia sul sistema delle collusioni, che nel '92/'93 ebbe un ruolo devastante, ancora da individuare e distruggere. E' questo quello che un Paese democratico, maturo ed avanzato deve fare''.