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Ambiente: stalle chiuse, meno rondini nei campi del Lodigiano e Cremonese

16 marzo 2015 | 12.43
LETTURA: 4 minuti

Le rondini scompaiono dalla Bassa Padana (foto It.wikipedia.org).
Le rondini scompaiono dalla Bassa Padana (foto It.wikipedia.org).

Chiudono le stalle e le rondini scompaiono dai campi della Bassa Padana, per la felicità delle zanzare, nutrimento prediletto di questi uccelli migratori. Secondo una ricerca del Parco Adda Sud, in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano, negli ultimi quindici anni fra Lodi e Cremona si è registrato un crollo del 70 per cento delle coppie nei nidi e un calo medio del 4,3% della popolazione di singoli individui sul territorio lombardo. Una situazione che fa il paio con l’abbandono o la riconversione ad altri usi del 30% delle cascine lodigiane, habitat tradizionale di questo uccello migratore che, ad ogni stagione, torna nel nido costruito l’anno prima.

Per fare il punto sullo stato di salute delle rondini lombarde, il Parco Adda Sud il 19 marzo prossimo, a due giorni dall’inizio della primavera, presenterà alle 18 nella sede di viale Dalmazia 10 a Lodi, il libro "La rondine", realizzato in collaborazione con i ricercatori della Bicocca. Nel testo, di facile consultazione, vengono fornite notizie sulla vita di questo volatile, sul suo habitat, le sue abitudini e i risultati di 15 anni di ricerche sulle popolazioni presenti nei territori lombardi.

C’è anche una sezione dedicata al pronto soccorso rondini: una serie di consigli per aiutare questi uccelli a tornare nei nidi o a crearne di nuovi. Alla presentazione interverranno il presidente del Parco Adda Sud Silverio Gori, il direttore del Parco Luca Bertoni, il consulente scientifico del Parco Adda Sud Riccardo Groppali e i due ricercatori dell’Università Bicocca di Milano, Federica Musitelli e Roberto Ambrosini; al termine dell’incontro il libro verrà consegnato ai presenti gratuitamente.

"Le rondini – spiega Silverio Gori – rappresentano  un pezzo di storia dei nostri territori perché da sempre vivono in simbiosi con le stalle e gli allevamenti della pianura padana. Un legame forte anche in un territorio come quello del Parco Adda Sud che è per quasi il 90% è agricolo. Inoltre sono formidabili nemiche di insetti molesti e zanzare. Aiutare le rondini significa aiutare un po' anche noi stessi".

Le rondini, ricorda la Coldiretti della Lombardia, prediligono le stalle per nidificare sia per la caccia a tafani e zanzare sia per la possibilità di costruire nidi negli angoli più alti fra le travi e il tetto . Il crollo di prezzi al produttore per latte e carne, continua la Coldiretti Lombardia, in dieci anni ha portato alla chiusura di una stalla su quattro, tanto che in tutta la regione ne sono rimaste circa seimila rispetto alle 8.761 del 2003, un crollo delle aziende che ha portato anche a una crisi demografica per le rondini.

"La crisi della zootecnia, con migliaia di posti di lavoro persi e quasi tremila allevamenti chiusi, si ripercuote anche sul fronte ambientale, visto che le rondini vivono in simbiosi con il bestiame e i campi e senza stalle non trovano più il loro habitat naturale - spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia - il crollo del prezzo del latte imposto dalle industrie non ha fatto che peggiorare la situazione". Nell’ultimo mezzo secolo il 30 per cento delle cascine lodigiane, secondo un censimento della Coldiretti regionale, è stato abbandonato o riconvertito ad altri usi, con il risultato che le rondini scompaiono dalle nostre campagne.

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