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Chiuse le inchieste su scontrini e consulenza onlus, Marino rischia il rinvio a giudizio

23 febbraio 2016 | 20.10
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Ignazio Marino (Fotogramma)
Ignazio Marino (Fotogramma)

Rischio di duplice rinvio a giudizio per l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino al quale è stata notificata oggi la conclusione di due inchiese che l'avevano coinvolto. Si tratta in particolare di quella sulle spese fatte usando, per i ristoranti dove si recava, la carta di credito rilasciatagli dall'amministrazione capitolina e quella di contratti di consulenza per la onlus Imagine della quale era presidente.

Nella prima inchiesta i reati ipotizzati sono di peculato e falso mentre nella seconda l'accusa contestata è quella di truffa. Il primo procedimento, affidato al pm Roberto Felici, si riferisce alle 56 cene avvenute tra il 2013 e il 2015. Secondo la Procura Marino "in quel periodo ripetutamente si sarebbe appropriato della dotazione finanziaria dell'Ente utilizzando carta di credito concessagli dal Comune per acquistare servizi di ristorazione nell'interesse suo, dei suoi congiunti e di altre persone non identificate". Le cene sono state consumate non solo a Roma ma anche a Genova, Torino e Firenze.

Per quanto riguarda l'accusa di falso si riferisce al fatto che Marino "impartì ai componenti della sua segreteria di preparare dichiarazioni giustificative delle spese sostenute inserendovi indicazioni non veritiche tese ad accreditare la presunta natura istituzionale dell'evento apponendo in calce alle stesse la sua firma".

Per quanto riguarda la seconda indagine relativa alla onlus creata nel 2005 per fornire aiuti sanitari in Sudamerica e Africa la Procura contesta l'accusa di truffa oltre che a Marino anche ad altre tre persone. Il magistrato contesta loro d'aver predisposto la certificazione di compensi relativi a prestazioni fornite per collaboratori fittizi o a soggetti inesistenti. Per questo comportamento l'Inps avrebbe subito un danno di circa 6mila euro.

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