"Quello che ho cercato di trasmettervi in questi giorni è la consapevolezza che ognuno di voi è parte di un progetto che, spero, si compirà a Ponferrada (sede dei prossimi mondiali strada, nrd)". Davide Cassani ha salutato con queste parole il gruppo degli stradisti, che hanno lasciato, tra ieri sera e questa mattina, il primo raduno della Nazionale del 2014. "Io forse non ho vinto tanto -ha continuato Cassani-, ma quando ho fatto parte della Nazionale ho dato il contributo per la vittoria dei compagni. Quello che ho dato ho ricevuto e non sarei qui oggi con voi se non mi fossi sentito parte di una squadra. Vorrei che tutti voi sentisse, già da questo primo raduno, questa stessa sensazione. Voglio che sappiate che tutte le scelte che tra qualche mese compirò saranno finalizzate alla realizzazione di un gruppo coeso ed affiatato".
Si è chiuso un raduno scandito da allenamenti e incontri teorici, che hanno permesso di delineare un quadro di quella che sarà la gestione di Cassani. La dimensione 'privilegiata' del campione è stato il tema centrale dell'intervento del manager Matteo Marzotto che, partendo dalla sua storia personale, ha ricordato le ricadute positive dello sport nella vita quotidiana, anche quando si smette l'attività di alto livello. Marzotto ha poi sottolineato come la condizione di campioni, che resterà per sempre, pone al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica e riferimento per tanti appassionati. Condizione privilegiata, quindi, ma anche foriera di responsabilità.
Il tema dell'intervento di Mauro Berruto, coach della nazionale pallavolo maschile, invece, è stato 'la squadra'. Invitando, da sportivo a sportivi, gli atleti presenti a guardare le cose da una prospettiva diversa; una prospettiva che permette di spostare i limiti, in modo da elevare motivazioni e capacità di raggiungere il proprio personale sogno. Un intervento intenso, che ha rapito l'attenzione degli atleti e dei giornalisti presenti e che ha permesso allo stesso Cassani una riflessione sul concetto di squadra nel ciclismo, riportando alla memoria il mondiale di Benidorm. (segue)
