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Lavoro: Cida, pronti al confronto con sindacati per nuovo patto sociale

10 dicembre 2019 | 18.40
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Lavoro: Cida, pronti al confronto con sindacati per nuovo patto sociale

Dalle tecnologia all’invecchiamento della popolazione, fino alla globalizzazione e ai cambiamenti climatici: sono alcuni dei principali argomenti che nei prossimi anni incideranno profondamente sul mondo del lavoro e le cui trasformazioni sono già in atto. Se n’è parlato oggi a Milano, in un convegno dal titolo 'Lavoro del futuro, futuro del lavoro', organizzato da Cida (Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità) insieme a Ilo (Organizzazione mondiale del lavoro), che proprio quest’anno celebra i suoi primi 100 anni di storia.

“L’idea di un confronto più diretto e incisivo tra chi rappresenta lavoratori e imprese nel Paese -ha spiegato il presidente di Cida, Mario Mantovani- è suggestiva. Dobbiamo superare le vecchie divisioni del lavoro, individuare percorsi innovativi e formulare proposte inedite per regolamentarlo, per permettere alle imprese più dinamiche di reggere la sfida della competitività globale e guidare su questa via i settori e territori in cui operano. Occorre anche superare il concetto di ‘welfare’ tutto centrato sullo Stato, che non appare più sostenibile senza il contributo delle parti sociali e della società organizzata”.

In questa fase di grandi cambiamenti che investe il mondo del lavoro, dalle categorie alle classificazioni, fino agli orari e agli aspetti contrattuali, i manager chiedono ai sindacati un nuovo 'patto sociale' per affrontare al meglio la sfida del futuro.

“Un algoritmo è rigido per definizione, non ha la flessibilità necessaria per gestire i problemi -ha detto durante la tavola rotonda Alessandra Damiani, segretario organizzativo Fim Cisl- e quindi la funzione dell’uomo resta fondamentale, a prescindere dall’automazione. Ciò che serve è un nuovo modello partecipativo, che presuppone la preparazione non solo dei lavoratori, ma anche dei sindacalisti, e anche un nuovo modello di relazioni tra l’industria e il sindacato, che dovrà governare il cambiamento”.

“Vogliamo che i manager -ha poi concluso Mantovani- abbiano voce in questa trasformazione, convinti che la transizione vada gestita per evitare degenerazioni e pericolose fughe in avanti. Per loro natura le parti sociali hanno una visione di lungo termine e noi siamo disponibili ad ogni forma di confronto con loro e con le forze politiche per scrivere, insieme, il futuro prossimo del nostro lavoro e del nostro Paese”.

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