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Cina, Sisci: "Cresce tensione con Usa, questione centrale per Italia con G20"

26 luglio 2021 | 15.53
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"Al vertice potrebbe emergere spaccatura"

Cina, Sisci:

Un "buco nell'acqua" che prelude a un "aumento delle tensioni". Francesco Sisci, sinologo, professore di geopolitica alla Luiss, legge così i colloqui di Tianjin tra Cina e Stati Uniti dopo quelli di marzo in Alaska, il primo faccia a faccia tra i vertici delle due potenze nell'era Biden, e in vista del summit dei capi di Stato e di governo del G20 di fine ottobre a Roma. Un appuntamento da cui potrebbe emergere una "spaccatura" sulla questione cinese, che porterebbe direttamente in Italia, nella politica interna, la centralità del dossier.

A Tianjin "americani e cinesi si sono detti a vicenda tutte le cose che non vanno dell'uno verso l'altro - sintetizza Sisci - Entrambi dicono che bisogna continuare a parlarsi, ma in realtà sembra che le distanze aumentino". Non solo sembra che le due potenze "non si avvicinino", ma non ci sono neanche segnali "che l'uno o l'altro siano disposti a fare un passo indietro".

In realtà, non una sorpresa. Le due potenze erano consapevoli del risultato ma - osserva l'esperto - hanno cercato l'incontro per "due scopi diversi". "Probabilmente - afferma - per i cinesi era importante avere un'occasione per sostanziare la propria posizione" a livello interno, "dopo la sorpresa e la confusione di Anchorage", mentre per gli americani "era probabilmente un'occasione di politica estera" per "dimostrare agli alleati e al mondo che gli Stati Uniti non vogliono il conflitto, cercano un dialogo, ma basato sui loro principi e sui loro valori".

'errori del passato rischiano di pesare sul presente e sul futuro'

Secondo il sinologo, bisogna aspettarsi "ancora un aumento delle tensioni" e in vista del G20 è "molto improbabile" un vertice tra Joe Biden e Xi Jinping a margine del summit ed "è possibile che Xi non venga proprio a Roma". Il vertice rischia, dice Sisci, "di non essere un incontro sul rilancio dell'economia globale" dopo la pandemia di Covid-19, "ma di testimoniare una spaccatura tra Paesi con e contro la Cina, con e contro gli Stati Uniti".

E, prosegue, "se la questione cinese diventasse centrale nel G20 a Roma, questo sottolineerebbe la centralità della questione cinese per la politica italiana che finora non è stata tanto abile a gestirla". C'è, rileva, una "difficoltà dell'Italia a gestire la questione cinese". E, conclude, "gli errori del passato rischiano di pesare moltissimo sul presente e sul futuro".

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