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Cinema America, "nuova aggressione verbale a Carocci"

22 luglio 2020 | 13.35
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Motivo dell’aggressione, come già era stato per quella di sabato, la convinzione di una collaborazione di Carocci con le forze dell’ordine

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Nuova aggressione, stavolta solo verbale, al leader del Cinema America questa mattina. "A seguito della notizia emersa sui giornali, Valerio Carocci questa mattina ha ricevuto nuovamente aggressioni verbali a pochi metri dalla sede dell’associazione in Piazza San Cosimato" si legge in una nota dell’associazione.

Non il solito ragazzo antagonista di sinistra, ma una "persona nuova - spiegano i ragazzi del Cinema America - v icina all’aggressore della giornata di sabato, soggetto che nei mesi precedenti aveva più volte esplicitato minacce di morte. Non possiamo che esprimere enorme preoccupazione per la tensione, nonché le violenze verbali e fisiche che Valerio sta subendo".

Motivo dell’aggressione, come già era stato per quella di sabato, la convinzione di una collaborazione di Carocci con le forze dell’ordine, soprattutto dopo la denuncia presentata lo scorso anno per il pestaggio subito quella volta da ragazzi legati a movimenti opposti, di estrema destra. "Valerio - confermano dall’associazione - è stato aggredito verbalmente in quanto definito ‘infame che collabora con le guardie’".

Le aggressioni a Carocci non si fermano alle minacce di morte e alle mani strette intorno al collo. Al vaglio dei poliziotti della Digos, che continuano a monitorare la vicenda, ci sono anche gli insulti via social. Insulti non solo dal centro sociale di sinistra Acrobax, al quale sarebbe legato l'antagonista denunciato per l'aggressione di sabato scorso, ma anche dal collettivo politico comunista "Collettivo Militant" formato da compagni dei movimenti antagonisti romani e che oggi sulla sua pagina Facebook lancia un chiaro messaggio, pur senza esplicito riferimento al presidente dell'associazione trasteverina: "Chi canta in questura è un infame de natura".

Motivo delle aggressioni più volte subite da Carocci, sarebbe proprio la denuncia presentata dai ragazzi del Cinema America alle forze dell'ordine dopo il pestaggio subito la scorsa estate da persone appartenenti in quella occasione a Casapound e al Blocco Studentesco di destra. Da Acrobax, invece, il post più esplicito: "La Pasqua del piccolo America - lo hanno titolato - E come Gesù dopo il martirio risorse annunciando il regno del signore, il figliol prodigo più noto del cinema america - si legge sulla pagina Facebook - denuncia il suo presunto aggressore non solo in questura ma a mezzo stampa. Ognuno di noi vorrebbe del resto un amico giornalista pagato dai palazzinari e amato dalla questura che ci difenda a spada tratta. Il nostro personale arcangelo Gabriele che ci aiuti a far risplendere la nostra aureola e raccontare il bene che facciamo".

"Ma noi vi diciamo che l’amore del cinema America è grandissimo e quindi abbraccia tutti. Anche noi di Acrobax e tutti i centri sociali sotto sgombero. Un amore straordinario, come nel 'fantastico mondo di Amelie' - si legge ancora - che i nostri presenteranno con monsieur Kassovitz. Ma a noi di questo regista, lo ammettiamo, è sempre piaciuto più un altro film in cui si diceva: “il problema non è la caduta ma l’atterraggio”. Frase che dedichiamo a tutti quelli stretti in questo amorevole abbraccio. Sul manifesto di quello stesso film c’erano due occhi, uno sguardo fisso e profondo. Che potrebbe rappresentare lo stesso modo in cui gli indiani guardavano l’infinito amore dei padri Pellegrini che costruivano l’America. Forse era odio. Un odio profondo verso 'i buoni'. Ma sempre mosso d’amore".

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