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Cinema: la geografia degli italiani in Concorso al Lido, da Africo a New York

24 agosto 2014 | 12.31
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E' dettagliata e lontana dai 'non luoghi' spesso cari al cinema la 'geografia' dei film italiani in concorso a Venezia 71, a partire da Africo, il paese in Provincia di Reggio Calabria dove Francesco Munzi ha vissuto per un anno e mezzo, prima di girare il suo 'Anime Nere', tratto dall'omonimo libro di Giocchino Criaco, che ad Africo c'è nato, ambientato appunto in terra d'Aspromonte. I protagonisti, tre amici nel libro, tre fratelli nel film, sono costretti a tornare al luogo d'origine dove le dinamiche sono criminali e l'insegnamento tramandato dalla famiglia, che loro stessi hanno assorbito, è spesso crudele e duro da accettare. Ad una situazione già difficile si aggiungono una realtà familiare fatta di affetti e contraddizioni e un paesaggio straordinario. Una storia incentrata sul male che definisce i rapporto tra gli uomini.

Il borgo natio, in questo caso Recanati, lascia il segno, in tutt'altro senso, anche sul Giacomo Leopardi di Mario Martone in 'Il giovane favoloso'. Il poeta è un bambino prodigio che cresce sotto lo sguardo implacabile del padre, uomo che disponeva di una biblioteca da far invidia alle grandi corti europee. La mente di Giacomo spazia, ma la casa è una prigione: legge di tutto, ma l'universo è fuori. In Europa il mondo cambia, scoppiano le rivoluzioni e Giacomo cerca disperatamente contatti con l'esterno. A 24 anni lascia finalmente Recanati. L'alta società italiana gli apre le porte, ma lui non riesce ad adattarsi e vive una vita piena di aspettative e di desideri, ma segnata dalla malinconia.

Espatria quanto a location ma non per il plot Saverio Costanzo con il suo 'Hungry Hearts', sullo sfondo di New York dal romanzo 'Il bambino indaco' dello scrittore padovano Marco Franzoso, dove una coppia, lei italiana e lui statunitense, vive una storia d'amore felice che approda al matrimonio. Ma quando nasce il primo figlio le ossessioni della madre mettono a repentaglio la salute del bambino e tra i due genitori inizia una guerra per la sua difesa. Straniero per produzione ma italianissimo per vicenda e ambietazione, infine, il 'Pasolini' di Abel Ferrara che accompagna l'intellettuale nei suoi ultimi passi verso la morte, dall'adottiva Roma al campetto di calcio sul litorale di Ostia dove venne ucciso.

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