Il regista 81enne è perseguito dalla giustizia americana dal 1977 in seguito ad un'accusa di stupro ai danni di una 13enne. Come richiesto dai suoi avvocati, la sessione si è tenuta a porte chiuse
Il processo sulla richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti di Roman Polanski ha preso il via nel tribunale distrettuale di Cracovia e tra i presenti c'era anche il regista. A fine ottobre, sempre in Polonia, le autorità americane avevano tentato di fare arrestare Polanski, perseguito dalla giustizia americana dal 1977 in seguito ad un'accusa di stupro ai danni di una 13enne.
Come richiesto dagli avvocati del regista 81enne, la sessione si è tenuta a porte chiuse e non verrà autorizzato l'ingresso ai media, né al pubblico finché verranno trattati i suoi dati personali. Accolto da una pioggia di flash e giornalisti, Polanski, di nazionalità francese e polacca, era visibilmente teso al suo arrivo. Da parte sua, Barbara Gorszczyk, portavoce del tribunale, ha fatto sapere che verranno esaminate tutte le sue dichiarazioni e probabilmente verrà chiesta una documentazione agli Stati Uniti.
Non viene esclusa, ha precisato Gorszczyk, l'apparizione di testimoni, per questo non è previsto che il processo finisca a breve. La prossima sessione è stata fissata per aprile.
