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Cinico e intenso: Kevin Spacey sul set

30 ottobre 2017 | 11.08
LETTURA: 3 minuti

Kevin Spacey-Frank Underwood in 'House of Cards' (fermo immagine da YouTube)
Kevin Spacey-Frank Underwood in 'House of Cards' (fermo immagine da YouTube)

"Ci sono due tipi di dolore: quello che fortifica e quello inutile, in cui soffri e basta. Io perdo la pazienza con le cose inutili". E' il monologo con cui Frank Underwood si presenta nella prima puntata della prima serie di 'House of Cards'. Un personaggio carico di cinismo e allo stesso tempo ironia, interpretato magistralmente da Kevin Spacey .

L'attore, che ha deciso di fare coming out dopo che Anthony Rapp lo ha accusato di aver ricevuto avances sessuali nel 1986 (quando Rapp aveva 14 anni), ha così chiesto scusa su Twitter, mostrando un lato decisamente lontano da quello del suo alter ego nella serie tv vincitrice di diversi Golden Globe.

Non solo televisione, naturalmente. Nella sua carriera, infatti, Kevin Spacey ha interpretato 84 film: tra questi, l'indimenticabile 'I soliti sospetti' (1995, premio Oscar per la parte del truffatore invalido Roger 'Verbal' Kint) e 'American Beauty' (1999) in cui veste i panni di Lester Burnham, 42enne perso in una vita monotona al limite della depressione.

Durante una partita scolastica di basket incontra un'amica della figlia, Angela Hayes. La giovanissima - interpretata da Mena Suvari - è capace di risvegliare sensi e passione, alimentando fantasie erotiche. Tra queste la famosissima scena della ragazza 'sognata' nuda a letto fra petali di rose che cadono dall'alto: "Mi sento coma se fossi stato in coma per circa 20 anni e mi stessi appena risvegliando" dice Lester-Spacey.

Un ruolo che, come in altre occasioni, ha saputo mostrare i lati controversi e nascosti di alcuni personaggi interpretati dalla star di Hollywood. In 'The Life of David Gale' (2003), per esempio, è un irreprensibile insegnante di Filosofia all'Università del Texas che si batte per l'abolizione della pena capitale, finendo poi per essere condannato a morte per lo stupro e l'omicidio di una donna.

E ancora 'The Big Kahuna' (1999), con quell'intenso monologo finale che è rimasto impresso nella mente di diverse generazioni e che inizia dicendo "goditi potere e bellezza della tua gioventù, non ci pensare. Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite. Ma credimi tra 20 anni guarderai quelle tue vecchie foto. E in un modo che non puoi immaginare adesso".

Senza dimenticare 'L.A. Confidential' (1997) e 'Se7en' (1995). In questa seconda pellicola, Spacey interpreta John Doe: individuo coinvolto in una serie di omicidi legati ai peccati capitali e che - senza spoilerare per chi non lo avesse ancora visto - rivelerà un'anima profondamente sadica accompagnata da una follia lucida.

Fino al recentissimo 'Baby Driver' (2017) dove un giovane pilota affida il suo talento al crimine, lavorando per un boss fino a quando una rapina non minaccerà tutta la sua vita. E, a proposito del suo personaggio, il cattivo 'Doc', Kevin Spacey ha detto: "Io non devo giudicare ma interpretare".

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