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Cinque anni fa la strage di Viareggio: 32 i morti

29 giugno 2014 | 13.30
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Alle 23.52 il convoglio deragliò: la maggior parte delle persone morì tra le fiamme o nel crollo degli edifici. A Lucca in corso il processo che vede imputate 33 persone

VIAREGGIO 30/06/2009 FOTO: KOBE/INFOPHOTO - INFOPHOTO
VIAREGGIO 30/06/2009 FOTO: KOBE/INFOPHOTO - INFOPHOTO

Viareggio ricorda oggi il disastro ferroviaria del 29 giugno 2009, che provocò 32 vittime e numerosi feriti. Per questa sera il Comune ha organizzato un corteo cittadino nei luoghi colpiti dal disastro. Poi alle 23.52, ora dell'incidente, saranno letti i nomi delle 32 vittime.

Il quinto anniversario della strage cade mentre è in corso davanti al Tribunale di Lucca il processo che vede imputate 33 persone. Nella prima udienza, tenutasi lo scorso 13 novembre, erano solo quattro gli imputati presenti, tutti addetti e dirigenti della Cima Riparazioni, una delle societa' rinviate a giudizio. Erano assenti gli altri 29 imputati che fanno capo alle società Fs, Trenitalia, Rfi, Gatx Austria, Gatx Germania e Officina Junghental.

Quella sera di cinque anni fa il treno merci 50325 Trecate-Gricignano, con il suo convoglio di 14 carri cisterna contenenti gpl, deragliò per cause probabilmente legate al cedimento del carrello del primo carro cisterna, che trascinò fuori dai binari altri quattro carri.

Solo dal primo carro, la cui cisterna viene perforata da un picchetto di tracciamento curva posizionato lungo la massicciata, fuoriuscì il gas gpl che al contatto con l'ossigeno e alla prima possibilità d'innesco s'incendiò. I danni furono immediati e 11 persone morirono in pochi minuti, investite dalle fiamme o travolte dal crollo degli edifici; altre due persone rimasero stroncate da infarto e decine ferite; di esse molte rimasero gravemente ustionate, e la maggior parte morì, molti anche a distanza di diverse settimane dall'evento.

I due macchinisti rimasero indenni: dopo aver dato frenatura al convoglio si misero in salvo dietro ad un muro che li ha protetti dalla fiammata del gas innescato. Il deragliamento si verificò in corrispondenza del sovrappasso pedonale che scavalca il fascio binari sud della stazione ferroviaria, collegando via Burlamacchi con via Ponchielli. Il gas sembrò essersi propagato in direzione di quest'ultima via, nella cui area si registrò infatti il maggior numero di vittime, feriti e di edifici crollati o danneggiati.

Alcune abitazioni sono state poi abbattute su ordinanza delle autorità comunali perché non più agibili o per costi di riparazione superiori a una ricostruzione ex novo. Nei giorni successivi fu inoltre abbattuto anche lo storico sovrappasso per i gravi danni strutturali riportati nell'esplosione.

Da quella sera di cinque anni fa fu uno stillicidio di morti: l'ultima vittima, la trentaduesima, è deceduta il 22 dicembre 2009, dopo 6 mesi di agonia. I feriti furono 25. In pratica i defunti sono 33, perché è rimasto fuori dal conteggio ufficiale un anziano deceduto per infarto a causa dello spavento. I morti di nazionalità italiana sono 23, sette i marocchini, due gli ecuadoregni, e un romeno.

I funerali di Stato ai quali parteciparono almeno 30.000 persone si tennero il 7 luglio allo Stadio Torquato Bresciani per 15 defunti, altri 7 ricevettero le esequie con rito musulmano in Marocco. Il 12 giugno 2012 è stata approvata dal Senato la legge per Viareggio, il provvedimento relativo agli indennizzi per i parenti delle 32 vittime della strage alla stazione ferroviaria. Il provvedimento riguarda anche le persone conviventi, prima volta in Italia in cui viene riconosciuta l'equiparazione con il coniuge.

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