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Crisi: Cisl, bonus mille euro per redditi fino a 40mila e mini-patrimoniale

11 febbraio 2015 | 13.15
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Un progetto di legge delega di iniziativa popolare, "per un fisco più equo e giusto", su cui il sindacato si impegna a raccogliere 1 milione di firme in tempi brevi.

Crisi: Cisl, bonus mille euro per redditi fino a 40mila e mini-patrimoniale

Mille euro annui a tutti i contribuenti, lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e incapienti, con un reddito individuale fino a 40mila euro e un bonus di ammontare ridotto, con un meccanismo di decalage, per quelli fino a 50mila euro da finanziare, per buona parte, con un'imposta ordinaria progressiva sulla ricchezza netta, mobiliare e immobiliare, con aliquote crescenti dai 500 mila euro in su. E ancora: nuovo assegno familiare tarato sui carichi familiari e su un andamento proporzionale al reddito e detrazioni temporanee per le spese sostenute dal contribuente tra quei settori a maggiore rischio di evasione fiscale. E' questo il progetto di legge delega di iniziativa popolare, "per un fisco più equo e giusto", che la Cisl gira a governo e sindacati, su cui si impegna a raccogliere 1 milione di firme in tempi brevi.

Una boccata di ossigeno per i contribuenti italiani, sia per quelli che già hanno percepito nel 2014 il bonus da 80 euro, sia per quelli di nuova adozione. La nuova platea di beneficiari disegnata dalla proposta Cisl coinvolgerebbe oltre 38 milioni tra lavoratori e pensionati rispetto ai quasi 10 milioni del vecchio bonus mentre il beneficio medio passerebbe dagli 856 euro ai 979 euro. Il costo dell'operazione si aggirerebbe intorno ai 29 miliardi di euro a cui andrebbero aggiunti i 10 miliardi già programmati per quello da 80 euro.

A sostenere per buona parte il nuovo sistema, le risorse che lo Stato potrebbe introitare da una nuova 'patrimoniale', un imposta ordinaria progressiva sulla ricchezza netta mobiliare e immobiliare che escluda dal calcolo la prima casa di abitazione, i titoli di Stato ed esenti totalmente tutti gli imponibili fino a 500 mila euro di ricchezza. Le aliquote cui pensa la Cisl, senza però definirle, dovranno essere crescenti su diversi scaglioni e quella massima dovrà colpire ricchezze superiori al milione di euro.

Non solo. Al nuovo bonus il sindacato associa anche un "nuovo assegno familiare" per riportare nel sistema una maggiore equità distributiva. Il nuovo assegno dovrà aumentare al crescere dei carichi familiari e diminuire all'aumentare del reddito ed essere corrisposto anche agli incapienti. Per finanziarlo la Cisl propone non solo di utilizzare le risorse attualmente previste ma anche di sommare l'estensione della contribuzione a carico di tutti i contribuenti con un prelievo pari all'aliquota Cuaf in vigore.

La delega affronta poi il capitolo dolente della 'fiscalità locale'. per la quale il sindacato chiede "un tetto complessivo di tassazione" e la realizzazione di quella promessa per cui "all'aumentare della fiscalità locale il cittadino ottenga una corrispondente riduzione del prelievo fiscale nazionale". Il federalismo fiscale, infatti, dice ancora la Cisl, si è tradotto per i contribuenti in un vero bagno di sangue: il valore medio delle addizionali Irpef nel 2013 si è attestato a 415 euro e la variazione percentuale delle imposte locali è stata dell'1,71% rispetto al 2012 ma di ben il 33,4% in più se paragonato al 2010.

Il sindacato riprende poi una proposta più volte avanzata senza successo ma che sarebbe molto apprezzata dai contribuenti in generale: l'introduzione cioè di meccanismi di contrasto di interessi tra venditori e compratori. In particolare si pensa a "detrazioni temporanee dall'Irpef sulle spese sostenute scegliendo tra quei settori a maggior rischio di evasione fiscale".

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