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Cisl: dai territori sì a svolta ma su Furlan giochi ancora aperti

24 settembre 2014 | 16.11
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Nessuna corrente, nessun conflitto interno, tantomeno lettere o scontento; piuttosto la volontà di mettere in condizione la Cisl di dialogare alla pari con chi fa del cambiamento la priorità irrinunciabile, togliendo qualsiasi alibi alla vulgata renziana di un sindacato vecchio, pietrificato, incapace di rinnovarsi. Sembra 'granitica' la lettura che molti territori della Cisl, sondati dall'Adnkronos, danno del cambio al vertice del sindacato che oggi conoscerà il suo epilogo con la formalizzazione, da parte di Raffaele Bonanni alla riunione dei dirigenti della confederazione, della decisione di lasciare la guida della confederazione di via Po.

Ma l'unanimità si increspa sul nome di Anna Maria Furlan a nuovo segretario generale su cui sarà chiamato a votare il Consiglio generale i primi di ottobre. I giochi appaiono ancora aperti nonostante l'investitura arrivata direttamente da Bonanni.

"Nulla è scontato. Al momento non ho nessuna indicazione su quello che può essere, non è questione di persone. E poi, in questi casi, l'obbedienza non è una virtù mentre la discussione è la via maestra. Io comunque sarò in segreteria per ascoltare, riflettere, parlare", spiega Gigi Petteni, segretario della Cisl Lombardia.

"Ci confronteremo, vado a sentire, la sua elezione era nelle cose già quando è stata eletta segretario generale aggiunto nel giugno scorso", dice cauto Riccardo Cerza, segretario generale della Cisl Toscana. Da qualche categoria arrivano distinguo precisi: "non è un'esecuzione testamentaria. Le persone devono venire solo dopo la scelta di rinnovare il sindacato se la volontà sarà quella di rinnovarlo. Nulla perciò potrà essere scontato", dicono ancora annotando come "non si tratti di fronda" quanto di gestire al meglio un'accelerazione improvvisa. E dovendo sintetizzare la situazione, ironizzano, riproporrebbero a Furlan l'ormai celebre ashtag renziano, #staiserena#.

Ma la strada al momento appare segnata anche se i giochi veri e propri si faranno solo nel prossimo Consiglio generale, il parlamentino della Cisl. E mentre dalla Sicilia, dal segretario generale Maurizio Bernava, arriva una difesa appassionata del percorso delineato da Bonanni, nuovo leader compreso, "ha capito che non poteva gestire la fase nuova del sindacato", dice, è la Campania con il segretario generale Lina Luci, a ricordare come con la continuità al vertice, "Furlan è Bonanni", potrà prendere corpo quanto deciso nell'esecutivo di martedì scorso per un cambio nei tempi e di modi nella risposta al Governo.

"Oltre all'accelerazione nell'uscita di Bonanni si è deciso infatti, visto che il linguaggio della responsabilità non fa breccia nel governo, di dare la parola all'esercito di Rsu e Rsa del sindacato", conclude.

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