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Premio Strega: Sereni, stucchevole l'assenza di Elena Ferrante

14 maggio 2015 | 19.27
LETTURA: 4 minuti

La scrittrice, entrata a far parte della dozzina con 'Via Ripetta 155' (Giunti) afferma, all'Adnkronos, che "se si decide di giocare si gioca, o ci stai e partecipi oppure no". Sereni fa anche il punto sul nuovo regolamento dicendo che se ne capirà l'efficacia soltanto "mettendolo alla prova"

La scrittrice Clara Sereni
La scrittrice Clara Sereni

"Se si decide di giocare si gioca. Trovo stucchevole il fatto che Elena Ferrante non ci sia, non firmi la propria opera, non compaia ma faccia firmare l'editore al suo posto. Insomma: o ci stai e partecipi oppure no. E se si partecipa si rispettano le regole". Detto questo, però, il 'fenomeno' Ferrante, aggiunge, "non mi sembra un discorso fondamentale. Comunque, il fatto che si privilegi il libro sull'autore è vero fino ad un certo punto". A parlare così con l'Adnkronos è Clara Sereni che, con 'Via Ripetta 155' (Giunti), è entrata a far parte della dozzina del premio Strega 2015.

Sereni, che ha fatto parte della Giuria degli Amici della Domenica, racconta di aver già partecipato al premio "come concorrente tre volte. Non sarò mai tra quelli che, ogni anno, si scandalizzano per le manovre degli editori che, di fatto, ci sono. E su questo non mi faccio illusioni", precisa la scrittrice.

Sereni fa anche il punto sul nuovo regolamento spiegando che se ne capirà l'efficacia soltanto "mettendolo alla prova. Non so se garantisce un po' più di scioltezza rispetto alle richieste che vengono avanzate. In sé è un tentativo commendevole". Sereni si dice poi favorevole all'apertura ai piccoli editori precisando che "bisogna mettersi d'accordo su cosa si intende per piccoli editori: Giunti è sicuramente un grande editore perché ha la scolastica e realizza libri d'arte, ma per la narrativa è una pulce. Anche questo in qualche modo va considerato".

Sereni aggiunge che il premio Strega "serve alla lettura. Tra i diversi premi, questo sicuramente è quello che funziona di più. Vale la pena esserci: sono contenta di essere entrata nella dozzina e spero di accedere alla cinquina. Ma con molta calma. Senza soverchie aspettative. Mi piacerebbe che si parlasse un più dei libri e meno di altro".

La scrittrice è in gara con 'Via Ripetta 155', un romanzo "molto autobiografico". Una storia ambientata tra il 1968 e il 1977, un periodo che l'autrice analizza a tutto tondo soffermandosi sugli elementi negativi, come il terrorismo, ma considerando anche le conquiste civili di quegli anni. "Nella vulgata corrente il 1968 e il 1977 hanno prodotto gli anni di piombo. In quei tempi - osserva però la scrittrice- la politica non era una parolaccia, ma l'arte di cambiare il mondo".

"In quegli anni - conclude Sereni- l'Italia è cambiata un bel po' e non c'è stato soltanto il terrorismo. Quegli anni vogliono dire anche il divorzio, l'aborto, il sistema sanitario nazionale, la legge Basaglia. Ci fu anche il rapimento Moro, certo, ma ci furono anche queste cose".

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