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Roma: Marino 'bocciato' da un cittadino su due, 'avviso sfratto' da opposizioni

20 aprile 2015 | 18.22
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Il primo cittadino della Capitale è 82esimo, secondo Governace Poll, il sondaggio Ipr Marketing-Il Sole 24. Cangemi (Ncd): "Un calo del 14,4% dal 2013". All'attacco anche la Lista Marchini: "Sondaggio ottimista, dagli asili alla ztl è tutto un salasso". Solo Panecaldo in difesa del primo cittadino: "Piace quasi a uno su due, risultato lusinghiero". Domani flash mob in Campidoglio

 (foto Adnkronos/Cristiano Camera)
(foto Adnkronos/Cristiano Camera)

Marino 'bocciato' da oltre la metà dei romani: il sindaco dem della Capitale si piazza soltanto 82esimo nella classifica sul gradimento dei primi cittadini condotta da Ipr Marketing per il "Sole 24 ore", "in picchiata con un calo del 14,4% dal 2013", secondo Giuseppe Cangemi, consigliere Ncd della Regione Lazio, che fa da apripista a un coro di critiche. Le opposizioni, come da copione, gongolano e sentenziano: "Questo è un avviso di sfratto". Quanto al Pd, si chiude nel silenzio, con l'unica eccezione del capogruppo in assemblea capitolina Fabrizio Panecaldo, che parla di "risultato lusinghiero", perché con il 49% a Marino "mancherebbe pochissimo per vincere al primo turno".

Decisamente contro il sindaco il capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, Alessandro Onorato: "E' un sondaggio piuttosto ottimista nei confronti di Marino - dice all'Adnkronos -, perché ritengo che siano molti di più i romani che non gradiscono un primo cittadino che aumenta le tariffe, le tasse e non migliora i servizi".

Onorato quindi snocciola quelle che ritiene le ragioni di tanta impopolarità: "Sono aumentati i biglietti del trasporto pubblico e allo stesso tempo sono stati tagliati 8,6 milioni di chilometri di autobus, in particolare sono state annullate molte linee dalla periferia al centro con un allungamento anche dei tempi di attesa. Per non parlare poi degli aumenti dei parcheggi sulle strisce blu e degli abbonamenti per la Ztl. E ancora gli aumenti delle tariffe degli asili con una diminuzione degli insegnanti. Insomma - aggiunge Onorato - tutto aumenta ma la qualità dei servizi non fa che peggiorare creando scontento generale. Se ci fosse una reale politica di riorganizzazione noi saremmo i primi a collaborare, ma non mi sembra che ci sia. Mi chiedo, se si vuole non far utilizzare il mezzo privato perché inquina, allora perché sono stati acquistati 700 autobus diesel?. Quelli di Marino sono tutti annunci spot che però non si concretizzano nella realtà e nella quotidianità dei cittadini".

"Dopo la barba con la scorta, arriva la lavata di testa: Marino all'82mo posto tra i sindaci italiani. E continua a fare l'arrogante", scrive in un tweet Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, mentre Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, definisce Marino un "sindaco da profondo rosso" e annuncia per domani un flash mob con preavviso di sfratto.

“Il Natale di Roma è alle porte, ma con un sindaco come Ignazio Marino c’è poco da festeggiare. Sono i sondaggi a mettere ancora un volta nero su bianco il fallimento della peggiore amministrazione della storia della Capitale, - dice Santori - Questa ennesima prova certificata dai numeri non è una sorpresa né per noi né per i romani, tanto che domani alle 9, durante il flash mob organizzato dal comitato Difendiamo Roma in Piazza del Campidoglio, verrà presentato al sindaco un preavviso di sfratto”.

Anche il vice capogruppo di Forza Italia in Campidoglio Dario Rossin parla di dimissioni: "Un traguardo non scontato per Marino - dice - che è riuscito nella difficile impresa di essere inviso a un romano su due in meno di due anni di mandato, perdendo oltre il 14% dei consensi. I cittadini non dimenticano affittopoli, la vicenda della Panda rossa, le simulazioni, gli scandali e le bocciature del Tar. Siamo sicuri che il sindaco Marino sprofonderà a breve al centesimo posto e forse capirà che deve liberare questa città dalla sua inadeguata presenza".

Fi, oramai lo seguono solo i vigili in bici - Ncd, urne non perdonano

A Rossin fa eco Giordano Tredicine, vice coordinatore regionale di Fi nel Lazio, il quale sostiene che a Marino "è andata fin troppo bene". "Considerato che a seguirlo, a spese dei romani, non certo per passione, sono rimasti, ormai, solo 6 vigili in bicicletta (3 la mattina e 3 il pomeriggio), non è andata neanche così male - sottolinea - Questo è ciò che, inevitabilmente, si ottiene, e che era già chiaramente emerso nel famoso sondaggio dell'ottobre scorso commissionato dal Pd, quando si commette l'errore, il più grave per un sindaco, di considerare i cittadini, malati da curare, anziché persone da ascoltare e rappresentare".

Critiche anche da Gianni Sammarco deputato e coordinatore di Roma di Ncd: "I numeri non mentono quasi mai e comunque indicano tendenze precise. Le statistiche sul sindaco di Roma evidenziano, al di là di ogni ragionevole dubbio o margine, che più di mezza città è scontenta del suo modo di amministrare. Marino farebbe bene a dare ascolto a questa graduatoria perché chi l'ha stilata non fa politica. Le scelte autoreferenziali, le trovate ad effetto, il salasso di aumenti, non sono stati apprezzati e le urne non perdonano".

Panecaldo (Pd), apprezzato da quasi uno su due, chi lo critica mai oltre 10%

E Andrea De Priamo, portavoce romano di Fratelli d’Italia-An sostiene che Marino sta andando verso il 'cucchiaio di legno'. "Di questo passo il prossimo anno, se ancora sarà malauguratamente in carica, difficilmente potrà sfuggirgli l’ultima posizione assoluta tra i comuni capoluogo di provincia. In tal caso - prosegue De Priamo - proponiamo a Marino di celebrare l'evento con la consegna da parte dei romani del cucchiaio di legno, simbolo di un intero torneo di sconfitte al torneo del Sei Nazioni di rugby".

"Il problema però è che qui non siamo alle prese con un gioco, ma con il governo della Capitale d’Italia e con la quotidianità dei cittadini romani che ogni giorno si sentono sempre più abbandonati e danneggiati da questa amministrazione: tra degrado urbano, insicurezza, traffico, buche stradali e trasporti pubblici inefficienti. Marino - conclude - ha una sola via d'uscita, come diciamo da tempo: dimettersi e consentire alla città di scegliersi un nuovo sindaco in grado di rimettere in sesto la città dopo questi due anni di malgoverno".

In difesa del sindaco, scende in campo il capogruppo del Pd in Assemblea Capitolina, Fabrizio Panecaldo: "Nel sondaggio pubblicato oggi dal Sole 24 Ore, alla domanda se voterebbe ancora il sindaco in carica, il 49% dei romani intervistati risponde si. Praticamente uno su due. Un risultato che, tradotto in voti reali, è lusinghiero per qualsiasi candidato, a cui mancherebbe pochissimo per vincere al primo turno". "Sicuramente vorrebbero ottenerlo anche tutti quelli che oggi criticano il sindaco Ignazio Marino ma in realtà alle urne non sono mai andati oltre il 10%. Ovviamente non ci accontentiamo di questo buon risultato, - continua Panecaldo - perché è stato ottenuto governando la città in un periodo difficilissimo fatto di sacrifici imposti dal risanamento economico e dalla scarsità di risorse finanziarie".

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