di Ilaria Floris
"Ci sono tanti ruoli che ancora non ho interpretato, ma tra tutti mi piacerebbe moltissimo quello di una donna ambigua, una spia. Un personaggio storico, che magari viene investito di tanto potere e non lo riesce a tenere". Così Claudia Gerini, in un'intervista all'Adnkronos, rivela cosa ancora le manca nella sua carriera di attrice cinematografica. Ospite della seconda edizione del FiumicinoFilmFestival, la kermesse diretta da Giampietro Preziosa in programma a Fiumicino fino a domani e dedicata ai film legati al 'viaggio', l'attrice è stata premiata con il 'Premio Leonardo Da Vinci', destinato ad artisti che, per esperienze differenti, si sono avventurati in viaggi alla ricerca di nuove storie da raccontare.
"Per me il viaggio rappresenta la crescita -dice la Gerini, che ha ritirato il riconoscimento nel corso di una serata con tanti ospiti del cinema italiano, tra cui Michela Andreozzi, Marco Simon Puccioni, Gilles Rocca, Daniela Poggi- la scoperta di noi stessi e il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort e cercare nuove sfumature di se stessi che ancora non si conoscono". E rivela che un viaggio che le ha cambiato la vita è stato "quello a Los Angeles, avevo 28 anni. Ci si può addentrare in nuovi mondi attraverso un viaggio spazio-temporale, ma anche attraverso un bel libro o un bel film".
L'attrice romana sta attualmente lavorando alla terza stagione di 'Suburra', ed avrà un ruolo nel prossimo film dei fratelli Manetti 'Diabolik'. E, dato che la voglia di sperimentare nuovi linguaggi e nuovi ruoli non le manca, rivela di non escludere nuove declinazioni del suo lavoro nel cinema. "Se ho mai pensato alla regia? Per ora ancora mi piace stare dall'altra parte, ma è un pensiero che ultimamente ho fatto varie volte", ammette.
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