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Cnel: Sanna (Pd), Parlamento dovrà occuparsene prima di ddl costituzionale

13 gennaio 2015 | 13.53
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Il deputato, procedere a riallocazione dipendenti e 'asciugamento' funzioni. La posizione del sindacato.

L'interno della sede del Cnel
L'interno della sede del Cnel

"Sono convinto che il governo e il Parlamento, nelle more dell'approvazione del ddl costituzionale, dovranno tornare ad occuparsi del Cnel e dei suoi dipendenti, che attualmente passano le ore al lavoro senza sapere cosa fare. Io avevo presentato un emendamento alla legge di stabilità, che non è stato approvato, che prevedeva un 'asciugamento' delle funzioni del Cnel, e dava la possibilità al governo di iniziare la riallocazione del capitale umano e del patrimonio". Così, con Labitalia, Francesco Sanna, deputato del Pd e componente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, che ha seguito da vicino il percorso del ddl costituzionale che prevede la soppressione del Cnel.

"La legge di stabilità -spiega Sanna- prevede che le funzioni del Cnel sono gratuite e vengono abolite le consulenze, ottenendo così un risparmio di 10 milioni di euro. Il mio emendamento prevedeva inoltre il restringimento delle funzioni ai pareri sulla programmazione comunitaria e sulla legge di bilancio. Si dava quindi il potere al governo di riallocare i dipendenti che, fermo restando il 'privilegio' per la Corte dei Conti, avrebbero 'seguito' le funzioni. In sostanza, chi si occupava dell'archivio dei contratti collettivi di lavoro al Cnel sarebbe stato spostato al nuovo ente competente, che sia Inps o ministero del Lavoro".

Quindi, per Sanna, l'obiettivo dell'emendamento era quello di "non lasciare con le mani in mano nelle more dell'approvazione della legge costituzionale i circa 100 dipendenti del Cnel, ma la mia proposta non è stato approvata perchè per alcuni era un modo per abrogare il Cnel senza la legge costituzionale; invece, non era vero, era solo un modo per asciugare le funzioni".

"Con il mio emendamento -conclude Sanna- si assegnava a un decreto del presidente del Consiglio la definizione della destinazione del personale, dei beni strumentali e del patrimonio, tra cui la prestigiosa sede Villa Lubin".

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