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Università: Cni, crescono immatricolati, ingegneria consolida leadership

03 ottobre 2016 | 12.33
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Università: Cni, crescono immatricolati, ingegneria consolida leadership

Torna ad aumentare il numero degli immatricolati all’università e i percorsi ingegneristici consolidano la propria leadership nelle preferenze dei giovani che intraprendono gli studi universitari. Sono questi i principali risultati che emergono dall’analisi dei dati sulle immatricolazioni universitarie nell’anno accademico 2014-2015 effettuata dal Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri sulla base dei dati Miur-ufficio di statistica.

Gli immatricolati tornano, dunque, ad aumentare sia in numero (255.294 a fronte dei 252.457 dell’anno accademico 2013/14), sia in proporzione al bacino potenziale costituito dai diplomati delle scuole superiori: 56,8% a fronte del 56,4% dell’anno accademico precedente, un incremento di dimensioni minime, ma pur sempre di segno positivo, dopo un decennio di progressiva contrazione che aveva ridotto la quota di diplomati delle superiori immatricolati dal quasi 75% rilevato nell’anno accademico 2002/03 al 56,4% del 2013/14.

Circa il 15% degli immatricolati ha intrapreso un corso di laurea attinente alle materie ingegneristiche, consolidando così il primato degli studi ingegneristici nelle preferenze giovanili. Il motivo di tale successo ha diverse sfaccettature, ma sicuramente svolge un ruolo determinante la relativa facilità e velocità (quanto meno rispetto alle altre lauree) con cui i laureati in ingegneria trovano lavoro anche per posizioni altamente qualificate, come confermano diverse indagini effettuate dal Centro studi.

Va precisato che nel calcolo sono stati considerati solo gli immatricolati alle classi di laurea 'tradizionali' (da qui in avanti i corsi di queste classi verranno denominati 'tipici'), ossia quelle che costituivano la base delle 'vecchie' facoltà di ingegneria, con esclusione dunque delle classi di laurea di estrazione 'extra-ingegneristica' che permettono l’accesso all'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di ingegnere iunior in base al dpr 328/2001.

Il numero degli immatricolati è comunque in aumento in entrambi casi e, considerando l’intero universo ingegneristico, arriva a sfiorare i 47mila immatricolati, pari al 18,3% del totale degli immatricolati.

I due politecnici (Milano e Torino) si confermano ancora una volta i principali centri di formazione ingegneristica italiani tanto da accogliere quasi un quarto degli immatricolati ai corsi ingegneristici. Se si considera che circa il 20% degli immatricolati si è iscritto a un corso di laurea attivato presso uno degli atenei romani o napoletani (escludendo gli immatricolati delle università telematiche con sede in queste città), appare evidente come quasi la metà degli immatricolati ad un corso ingegneristico sia concentrata a Milano, Torino, Roma e Napoli, nonostante ci siano in Italia altri 43 atenei che offrono corsi di laurea simili.

La stretta correlazione tra andamento delle immatricolazioni e situazione congiunturale del mercato del lavoro si evince chiaramente anche dall’analisi delle immatricolazioni per classe di laurea.

A fronte infatti di un incremento complessivo pari al 2,2% (considerando tutte le classi di laurea che permettono l’accesso all’albo degli ingegneri), che diventa 7% per i corsi della classe L-8 Ingegneria dell’informazione e 6% per quelli della L-9 Ingegneria industriale (che risultano tra l’altro i corsi con più appeal accogliendo quasi 4 immatricolati su 10), si assiste a un calo vertiginoso del numero degli immatricolati ai corsi attinenti al settore civile-edile, conseguenza della grave crisi che il settore delle costruzioni e dell’ingegneria civile sta attraversando.

Nell’anno accademico 2014/15, infatti, gli immatricolati alla classe L-7 Ingegneria civile e ambientale si sono ridotti di circa il 15% rispetto all’anno precedente e considerando che anche il numero di immatricolati ai corsi di laurea 'ex-architettura' ha subito una importante contrazione (-16% gli immatricolati della classe L-23 Scienze e tecniche dell’edilizia e -6,1% alla L-17 Scienze dell’architettura) appare evidente come si stia assistendo a una progressiva 'fuga' dai corsi del ramo civile, tanto da risultare il settore ingegneristico meno ambito dai futuri ingegneri.

Gli unici corsi dell’ambito civile e ambientale che tengono e che anzi, rispetto all’anno precedente, fanno registrare anche un leggero aumento delle iscrizioni, sono quelli della classe di laurea magistrale a ciclo unico in architettura e ingegneria civile-architettura che vedono aumentare il numero delle immatricolazioni dell’1,6% passando da 2.863 a 2.910 iscritti.

Dopo l'exploit registrato nell’anno accademico 2013/14, torna a contrarsi il numero di immatricolati ai corsi di ingegneria offerti dalle università telematiche: 797 contro gli 883 dell’anno precedente. Riprende invece a ampliarsi la componente femminile dopo la battuta d’arresto registrata nell’anno accademico 2013/2014: nel 2014/15 il numero di ragazze iscritte a un corso di laurea ingegneristico 'tipico' sfiora quota 10mila, pari al 25,8% degli immatricolati (contro il 25% dell’anno precedente).

Il numero di donne aumenta in maniera significativa soprattutto nei corsi di laurea della classe industriale (circa il 15% in più), mentre, al contrario, cala decisamente nel settore civile e ambientale (-14,5%), con l’eccezione costituita dai corsi di laurea magistrale a ciclo unico che registrano un incremento del 7,1%.

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