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Colao: "Riapertura in sicurezza è il primo passo"

27 aprile 2020 | 20.44
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A indicare la priorità è il responsabile del Comitato di esperti in materia Economica e Sociale a proposito della fase 2

(Fotogramma)
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"Questo è il primo passo per avviare l'Italia alla fase 2". Ad affermarlo è Vittorio Colao, il responsabile del Comitato di esperti in materia Economica e Sociale (Comitato Economico Sociale), che ha consegnato nei giorni scorsi alla Presidenza del Consiglio il primo rapporto sul lavoro effettuato dalla data del suo insediamento, lo scorso 12 aprile. "Ripartire con decisione ma in sicurezza è adesso la priorità di tutti gli italiani. Il nostro Comitato Economico Sociale vuole ora ascoltare e sistematizzare bisogni e opportunità di individui, famiglie e imprese, per consigliare priorità e interventi che possano sostenere il rilancio e la competitività dell'Italia nel 2020-21".

Il Comitato di esperti in materia Economica e Sociale (Comitato Economico Sociale), guidato da Vittorio Colao, ha consegnato nei giorni scorsi alla Presidenza del Consiglio il primo rapporto sul lavoro effettuato dalla data del suo insediamento, lo scorso 12 aprile. Al Comitato è stato chiesto di elaborare e proporre al Presidente del Consiglio misure necessarie per l’emergenza epidemiologica Covid-19 e per la ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive. In particolare, in questa prima fase, al Comitato è stato chiesto di valutare le modalità e l’estensione della "riapertura" dei settori manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi a supporto dell’impresa (circa 4,5 milioni di lavoratori e lavoratrici). Il Comitato Economico Sociale nel rapporto consegnato ha indicato anche un metodo generale da seguire per garantire che tutte le riaperture siano basate su: 1. La valutazione del “rischio” associato alle singole attività economiche, basata sulle raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), con una particolare attenzione ai lavoratori più esposti al virus 2. Le precondizioni sanitarie (evoluzione dell'epidemia, condizioni del sistema sanitario, disponibilità di dispositivi personali, ecc.) che devono sussistere a livello territoriale rilevante, come indicate dal CTS 3. L’adozione di protocolli di sicurezza sul posto di lavoro (con specificità settoriali) e per i trasporti, nonché la definizione di una strategia efficace per condurre controlli sulla loro adozione pratica 4. Una continua e tempestiva valutazione dello stato dell’epidemia, al fine di valutare la necessità di nuove chiusure totali o parziali al livello territoriale rilevante.

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