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Professioni: Colap, Jobs act lavoro autonomo va migliorato

08 marzo 2016 | 13.54
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Professioni: Colap, Jobs act lavoro autonomo va migliorato

L’obiettivo del Jobs Act del lavoro autonomo deve essere "una iniezione di competitività per il lavoro autonomo che riesca a incentivare l’apertura di nuove partite Iva (incidendo sulla occupabilità) e maggiore accesso ai servizi professionali offerti dai lavoratori a partita Iva (contributo al Pil). Il testo in tal senso dovrebbe essere migliorato". Così la presidente del Colap, Emiliana Alessandrucci, che ieri ha partecipato, con una delegazione dell'associazione, a un convegno per discutere del Jobs Act del lavoro autonomo in discussione al Senato, con il responsabile economia e lavoro del Pd, Filippo Taddei, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini

"Come già detto in più occasioni -spiega la nota- sebbene il Colap apprezzi e riconosca grande valore a quanto proposto nel testo collegato, non può non evidenziare l’esigenza di implementare provvedimenti capaci di incidere sulla competitività delle professioni".

"In tema di tutele dobbiamo stare attenti -incalza Alessandrucci- a non trasferire 'tout court' modelli dal lavoro dipendente al lavoro autonomo, in quanto le stesse misure, per ovvie ragioni, risulterebbero inefficaci. Si pensi, per fare un esempio lampante, ai congedi parentali".

"Un lavoratore autonomo - dice - non può certo permettersi di assentarsi per lungo tempo, in quanto ne verrebbero meno l’affidabilità e la continuità della prestazione con conseguente perdita di clienti, per conciliare meglio, pensare a indennità che permettono di lavorare e avere supporti per sostenere costi derivanti dalle esigenze di cura e poi è inutile produrre tutele se non riusciamo a liberare il mercato dove lavorare: prima il mercato, poi le tutele, l’inverso sarebbe fallimentare".

"Abbiamo presentato un documento sulla competitività -spiega ancora Alessandrucci- con proposte concrete: deducibilità per il cittadino dei costi dei servizi professionali alla persona; accessi agevolati alla professione con aliquote previdenziali ridotte; aliquote sostenibili nel presente e nel futuro, fisco equo e sostenibile; sinergie tra associazioni e centri per l’impiego; il ruolo delle associazioni nei processi formali di individuazione e validazione delle competenze".

L’incontro, conclude Alessandrucci soddisfatta, "è stato utile, e questo approccio al confronto siamo sicuri che renderà migliore il provvedimento".

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