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Turismo: Coldiretti, food shopping per 62% stranieri, russi al top

13 giugno 2016 | 10.34
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Turismo: Coldiretti, food shopping per 62% stranieri, russi al top

Più di sei stranieri su dieci durante le vacanze in Italia fanno shopping di cibo che viene acquistato nel 39% dei casi proprio nei mercati di strada e dagli ambulanti che rappresentano la forma di vendita più genuina per i turisti. E’ quanto emerge dallo studio sul 'Cibo di strada tra rischi e opportunità', divulgato in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori che si è svolta nella Capitale per difendere l’identità alimentare nazionale nei centri storici. Il food shopping riguarda ben il 62% degli stranieri e batte nettamente negli acquisti i tradizionali souvenir (50%), l’abbigliamento (48%) e l’artigianato (25%), secondo le elaborazioni Coldiretti sullo studio 'In viaggio attraverso l’Italia' di Confimprese.

La passione per il cibo - precisa la Coldiretti - raggiunge l’apice per i russi con una percentuale dell’87%, spinta anche dall’embargo che ha fatto sparire i prodotti italiani dalle loro tavole, ma è trasversale per tutti i Paesi dell’indagine dalla Germania all’Inghilterra, alla Francia, ma anche Usa, Cina, e Giappone.

I turisti italiani e stranieri quando arrivano nelle città - sottolinea la Coldiretti - si aspettano di mangiare prodotti della tradizione locale che sono la vera forza della vacanza Made in Italy, conquistata con la distintività, la biodiversità e il legame con il territorio.

“Come è già stato proposto in alcune realtà, l’introduzione di un regolamento che obblighi le future attività a proporre prodotti locali significa imprimere un impulso economico ai sistemi agroalimentari locali, ma anche qualificare l’offerta delle città minacciata dalla banalizzazione e dall’omologazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare “la massima disponibilità a collaborare con le amministrazioni mettendo a disposizione imprese e prodotti grazie alla fondazione Campagna Amica che è la più vasta rete di vendita diretta organizzata dagli agricoltori a livello mondiale”.

L’Italia conferma il primato enogastronomico conquistato a livello internazionale dove il Belpaese è l’unico al mondo con 4.886 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 283 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma ha conquistato anche il primato green con quasi 50mila aziende agricole biologiche in Europa e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni ogm a tutela del patrimonio di biodiversità.

L’Italia si è portata al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,5%), quota inferiore di 3 volte alla media europea di 1,5% e di 12 volte rispetto alla media del 5,7% dei Paesi extraeuropei.

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