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Vacanze: Coldiretti, storico sorpasso spesa cibo su alloggio

09 luglio 2014 | 18.06
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La crisi ha cambiato gli stili di vita e le priorità.

Vacanze: Coldiretti, storico sorpasso spesa cibo su alloggio

La crisi ha cambiato gli stili di vita e le priorità, con il mangiare che è diventato la principale voce della spesa turistica davanti all’alloggio, mettendo a segno per la prima volta un sorpasso storico. E’ quanto emerge, all’Assemblea della Coldiretti, dall’indagine Coldiretti/Ixè sulle vacanze Made in Italy nel piatto, dalla quale si evidenzia che nell’estate 2014 i 24 milioni di italiani in vacanza destinano alla tavola la cifra record di 4,9 miliardi per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismo, ma anche per acquistare cibo e prodotti enogastronomici. Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di quasi un terzo (31,1%) del budget complessivo destinato alle vacanze mentre l’alloggio assorbe poco meno del 25% del totale, seguito dalle spese per acquisti abbigliamento, calzature e oggetti vari e da quelle per attività ricreative, culturali e di intrattenimento nonché per i trasporti.

Lo storico sorpasso è dovuto al fatto che dall’inizio della crisi nel 2007 la spesa turistica per l’alloggio in Italia è diminuita del 22% per la tendenza ad accettare qualche stella in meno, a passare dall’albergo alla pensione o a forme alternative come il bed and breakfast e l’agriturismo, ma soprattutto agli appartamenti anche per il calo del costo degli affitti. Nello stesso arco di tempo, in controtendenza, per l’alimentazione - sottolinea la Coldiretti - si registra complessivamente una crescita del 30% per effetto di un forte aumento dell’acquisto di prodotti agroalimentari a fronte di una diminuzione delle spesa in ristoranti, pizzeria e bar, sulla base di elaborazioni Coldiretti su dati Isnart.

Il cibo è diventato il vero valore aggiunto della vacanza Made in Italy nel tempo della crisi che ha tuttavia cambiato profondamente anche le abitudini a tavola. Oltre la metà degli italiani (51%) in vacanza nell’estate 2014 mangia soprattutto in casa di proprietà, affitto o di parenti e amici mentre solo il 36% si reca in ristoranti, trattorie, osterie e il 6% negli agriturismo che coniugano buon cibo con l’ospitalità, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

Il sedersi a tavola - sottolinea la Coldiretti - è diventato un momento qualificante della vacanza che offre l’occasione di conoscere il patrimonio enogastronomico del territorio che si sta visitando in termini di cucina e di prodotti locali. Non è un caso che il 69% degli italiani in vacanza, anche quando va a mangiare fuori, cerchi la cucina casalinga che è disposto anche a pagare di più, mentre si moltiplicano nelle località turistiche le sagre e i mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove è possibile acquistare prodotti genuini e freschi direttamente dal produttore. La scelta accurata degli ingredienti e la preparazioni di piatti tipici del posto per parenti e amici nelle case è diventata una esperienza gratificante durante le vacanze.

“L’Italia è l’unico Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che il buon cibo insieme al turismo e alla cultura rappresentano le leve strategiche determinanti per tornare a crescere e il semestre di presidenza italiana dell’Unione e l’appuntamento dell’Expo sono importanti occasioni per far conoscere, le specificità di un modello produttivo unico che è cresciuto e ha vinto puntando sui valori dell’identità, della biodiversità e del legame territoriale”.

L’Italia può contare sulla leadership europea nei prodotti riconosciuti a livello comunitario con ben 262 denominazioni di origine mentre sono 4.813 i prodotti alimentari tradizionali regionali, 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 a denominazione di origine controllata e garantita (Docg) e 118 a indicazione geografica tipica (Igt), secondo uno studio della Coldiretti.

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