Il decreto emesso nell'ambito delle indagini su una banda specializzata nei furti in grande stile, che pochi giorni fa hanno portato all'arresto di un pregiudicato coinvolto nel clamoroso colpo al caveau del Palazzo di Giustizia di Roma del 1999. Il denaro rubato veniva reinvestito nell'acquisto e nella ristrutturazione di immobili in Gargano
La Guardia di Finanza di Foggia, nell'ambito delle indagini coordinate dalla Procura nei confronti dell'organizzazione criminale specializzata nei furti in grande stile ai caveau, sgominata l'altro ieri, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale dauno di due appartamenti a Vico del Gargano, per 15 vani complessivi e per una dimensione totale di circa 300 metri quadrati e una abitazione, con annessi due terreni a Foggia.
Le indagini patrimoniali e finanziarie, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria, hanno ricostruito le operazioni bancarie con le quali, nel 2012, Patrizia Di Biase, moglie del presunto capo dell'organizzazione, il pregiudicato Olinto Bonalumi, avvalendosi della complicità di due ex agenti immobiliari di Foggia, Antonio Caputo e Venturo Ricchiuti, avrebbe impiegato parte del denaro contante, derivante dal furto, commesso ai danni dell'Agenzia 5 di Foggia del Banco di Napoli, per l'acquisto e la ristrutturazione degli immobili, adottando modalità utili a nascondere la provenienza delittuosa delle somme investite.