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Agenti uccisi, il killer di Trieste non risponde

05 ottobre 2019 | 08.32
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Sparatoria nel pomeriggio di ieri a Trieste, a morire Pierluigi Rotta e Matteo Demenego. L'assassino affetto da problemi psichici. Sparati almeno cinque colpi, sequestrate fondine, pistole e video. Chi sono gli agenti uccisi. "Sto morendo", le parole del killer. Omaggio delle volanti all'Altare della Patria: le immagini

(Foto AdnKronos)
(Foto AdnKronos)

Le pistole rubate, colpi a raffica nella questura di Trieste e due poliziotti poco più che trentenni uccisi in servizio. A perdere la vita, l'agente Pierluigi Rotta e l'agente scelto Matteo Demenego, caduti sotto i colpi di Alejandro Stephan Meran, dominicano affetto da problemi psichici, portato in Questura insieme al fratello Carlysle dopo essere stato fermato per una rapina. Il 29enne, fermato con l'accusa di duplice omicidio di due agenti della Questura di Trieste, freddati ieri pomeriggio negli uffici di Tor Bandena, non ha risposto alle domande del gip, dopo essersi avvalso ieri davanti al pm. Il giudice si è riservato e, da indiscrezioni, potrebbe scogliere la riserva già domattina. 

LA DINAMICA - Due le pistole d'ordinanza delle quali si è impossessato il dominicano. Tutto inizia quando, in via Carducci, una donna viene rapinata e denuncia di essere stata scaraventata a terra da un ragazzo di colore che le aveva rubato il motorino. Nel pomeriggio arriva una chiamata alla sala operativa nella quale un dominicano, Carlysle Stephan Meran, riferisce di avere appreso dal fratello Alejandro Augusto che quest'ultimo era l'autore della rapina e si dice disponibile ad accompagnare le forze dell'ordine al domicilio dell'uomo per recuperare il mezzo. L'uomo precisava anche che il fratello "soffriva di disturbi psichici, pur non essendo allo stato seguito dai servizi di igiene mentale".
Con una nota ufficiale è proprio la questura a spiegare come all’interno dell’Ufficio prevenzione generale, dopo aver chiesto di andare in bagno, nell’uscire riusciva a prendere la pistola d’ordinanza in dotazione "all’agente Pierluigi Rotta esplodendo due colpi al lato sinistro del petto e all’addome". Sentiti gli spari, l’agente scelto Matteo Demenego "usciva per verificare cosa stesse accadendo, venendo a sua volta attinto sotto la clavicola sinistra, al fianco sinistro e alla schiena". Sarà l'autopsia a stabilire quali sono stati i colpi mortali.

SEQUESTRATE FONDINE, PISTOLE E VIDEO - Sono state sequestrate le fondine e le pistole dei due agenti di polizia uccisi ieri. Non solo, sono state acquisite anche tutte le immagini delle telecamere presenti all’interno della questura che potrebbero riuscire a far luce, in particolare, sulla prima fase dell’aggressione, quando il 29enne di origine domenicana è riuscito a impossessarsi della pistola di Rotta e ha uccidere i due uomini in divisa. Anche i filmati delle telecamere esterne, dove il fermato è stato bloccato dopo aver sparato altri colpi di pistola, sono state acquisite e analizzate.

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NESSUNA ACCUSA AL FRATELLO - Non c'è invece nessun capo di accusa contro Carlysle Stephan Meran, fratello del killer. E' stato il 32enne di origine dominicana ad avvertire gli agenti che il fratello aveva rubato uno scooter a una turista. Impaurito dalla sparatoria, Carlysle si è prima rifugiato all’interno dell’ufficio dell’Upg - l'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico - "sbarrando la porta con una scrivania" fanno sapere dalla questura, poi, non sentendo più gli spari, "scappava nei sotterranei della questura, dove veniva individuato e bloccato dagli agenti". Smentita la notizia, diffusa nella concitazione, che anche lui fosse armato. Il 32enne è stato sentito come testimone subito dopo il duplice omicidio.

OPERATO TERZO AGENTE FERITO - E' stato operato ieri sera alla mano sinistra il terzo poliziotto rimasto ferito nella sparatoria. L'agente, come riporta il bollettino dell'ospedale di Cattinara, "è attualmente ricoverato presso il reparto di ortopedia e le sue condizioni di salute sono buone".Nella stessa struttura è piantonato Alejandro Stephan Meran che ha sparato contro gli agenti. Attualmente è ricoverato presso la medicina d'urgenza, in terapia farmacologica. Le condizioni sono stazionarie e non è in pericolo di vita.

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