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Comandante Alitalia: "risanamento ancora fattibile, scongiurare compagnia Bonsai"

30 aprile 2021 | 16.55
LETTURA: 3 minuti

Parla all'AdnKronos Antonio Chialastri, comandante di Airbus A-320, che propone di costituire subito Newco all'interno compagnia in amministrazione straordinaria e suggerisce di evitare strappo con Ue.

Comandante Alitalia:

"Noi non vogliamo soldi. Il risanamento di Alitalia avrebbe meno costi economici per lo Stato, nessun costo sociale per i lavoratori e finirebbe per eludere tutte le obiezioni fatte dalla Ue sul lancio della NewCo Ita, ma soprattutto sarebbe fattibile". Ad affermarlo ad Adnkronos è Antonio Chialastri, comandante di Airbus A-320 dell'ex compagnia di bandiera e autore dell'intervista televisiva 'I 10 falsi miti su Alitalia'.

Secondo Chialastri, infatti, "ristrutturare Alitalia è, proiezioni alla mano, possibile, rispettando le regole del mercato e senza aiuti di stato. Nel 2019, se non fossero state acquistate forniture fuori mercato, la compagnia avrebbe chiuso con 121 milioni di attivo. Nel bilancio ci sono partite di giro che possono essere ottimizzate come ad esempio effettuare il lease back degli aeroplani. Ma per questo servono manager capaci che conoscano la reale situazione dei conti aziendali, che sappiano fare progetti, e che abbiano visione".

D'altro canto, nella prospettiva del comandante di Airbus A-320, questa soluzione eviterebbe il massacro sociale dei licenziamenti e l'aumento della spesa per gli ammortizzatori sociali. "Ita, se parte con 3 miliardi e la flotta dimezzata, avrà 7.000 esuberi, con circa due miliardi da spendere per la Cassa integrazione. Lo Stato finirebbe quindi per spendere 5miliardi per far partire una compagnia da 50 aeroplani e con il dramma sociale della perdita di posti di lavoro. Una soluzione, questa della compagnia anonima e Bonsai, che va scongiurata", spiega Chialastri.

'costituire subito Newco all'interno compagnia in amministrazione straordinaria'

Ma neanche la strada dello strappo con la Ue è fattibile. "L'Unione europea ha fatto 108 osservazioni da arbitro sul rilancio della Newco Ita e detto, tra l'altro, cose risapute: non puoi prenderti il marchio Alitalia, perché esiste già una compagnia che si chiama in quel modo e, se la vuoi con nome e asset, te la devi comprare a bando. Uno strappo con l'Ue significherebbe esporsi al rischio di ricorsi da parte delle concorrenti che quasi certamente vincerebbero ", afferma Chialastri.

Che fare? "Esiste una terza via tra accettare la morte di Alitalia con la nascita di una compagnia anonima e dimezzata oppure continuare in un braccio di ferro estenuante con la Ue senza possibilità di vittoria, dove a farne le spese sono gli stipendi dei lavoratori e il carburante degli aerei, e sta nel mettere in piedi un nuovo piano di gestione da parte di manager capaci, costituire una Newco all'interno della compagnia in amministrazione straordinaria per poi effettuare un domani il passaggio ad una nuova realtà societaria", continua il comandante di Airbus A-320.

"C'è un mercato, visto l'interessamento delle compagnie straniere all'Italia e non è vero che Alitalia è inefficiente, dato che la parte industriale funziona benissimo. E' il lato finanziario piuttosto a essere stato disastroso. C'entrano, ma fino a un certo punto, la concorrenza sleale e le tasse aeroportuali, ma il problema è contabile. Noi dipendenti abbiamo lanciato una petizione che ha riscosso un successo inaspettato, con oltre 6200 firme (la maggioranza dei dipendenti) in cui chiediamo di mettere manager capaci in grado di individuare e correggere queste anomalie. La strada del risanamento è quella più corretta. Alitalia può stare sul mercato, ma è uno sforzo vano quello di mettere acqua in un secchio bucato, quindi vanno sistemate le voci di bilancio fuori controllo", conclude Chialastri.

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