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Commando in azione, rubati 60 trofei alla Red Bull

06 dicembre 2014 | 14.09
LETTURA: 3 minuti

Un veicolo sfonda il cancello del quartier generale di Milton Keynes, 6 ladri portano via coppe e targhe. Il team principal Horner: "Siamo devastati, sono spariti i risultati di anni di duro lavoro"

Trofei Red Bull (Foto Red Bull twitter)
Trofei Red Bull (Foto Red Bull twitter)

Il cancello sfondato da un veicolo, 6 ladri in azione e 60 trofei rubati: è il bilancio della nottata da incubo per la Red Bull. Un commando ha fatto irruzione nel quartier generale della scuderia e ha svuotato la bacheca della scuderia. La squadra denunciato il furto, commesso nella notte nella fabbrica di Milton Keynes, da almeno 6 persone. Il gruppo di malviventi, secondo le ricostruzioni della polizia della Thames Valley, ha sfondato il cancello d'ingresso con un veicolo, probabilmente un fuoristrada grigio.

I ladri, che hanno utilizzato anche una Mercedes station wagon blu o nera, una volta all'interno si sono impossessati di una sessantina di trofei tra coppe e targhe. La Red Bull ha arricchito il proprio palmares nel periodo 2010-2013: Sebastian Vettel, appena passato alla Ferrari, ha vinto 4 Mondiali di fila al volante della 'monoposto con le ali' e il team ha completato il poker di doppiette con i titoli costruttori. E' molto probabile, quindi, che gran parte della refurtiva sia legata al trionfale quadriennio.

Gli addetti alla sicurezza presenti nella struttura, che hanno chiamato le forze dell'ordine all'1.30 del mattino, non hanno riportato alcun danno. Secondo le testimonianze raccolte dalla polizia, il commando sarebbe stato formato solo da uomini. Gli unici dettagli trapelati riguardano gli abiti scuri indossati dai malviventi e le targhe, probabilmente straniere, dei veicoli.

"Siamo devastati", ha commentato Chris Horner, team principal della Red Bull. "Hanno rubato oltre 60 trofei che erano il frutto di anni e anni di duro lavoro. L'irruzione ha causato danni enormi, è stata un'esperienza traumatizzante per gli addetti che erano in servizio. I ladri non solo hanno preso oggetti che non gli appartengono, ma hanno portato via simboli degli sforzi e del lavoro di un gruppo di persone", ha aggiunto.

"Al di là della natura violenta di quest'azione -ha detto Horner- siamo perplessi: per quale motivo qualcuno dovrebbe prendere questi trofei? Per il team, ovviamente, hanno uno straordinario significato perché ognuno è stato conquistato con grande fatica. Ma il valore oggettivo è ridotto: frutterebbero poco alle persone esterne alla squadra e, oltretutto, in molti casi si tratta di repliche".

La Red Bull, dopo la disavventura, modificherà la propria linea, sinora 'open' e spesso informale. "Dovremo rendere la nostra sede meno accessibile in futuro e questo sarà ingiusto per le centinaia di tifosi che ogni anno vengono a visitare la nostra fabbrica per vedere i trofei e le monoposto".

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