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'Mancano aliquote, scadenze certe, e c'è confusione su agevolazioni fiscali'

Commercialisti, Tasi è sempre più un rebus

21 maggio 2014 | 17.07
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Commercialisti, Tasi è sempre più un rebus

Napoli, 21 mag. (Labitalia) - U n vero rebus, sempre più intricato. Questa, secondo i commercialisti, è la Tasi, la tassa che si dovrebbe pagare al 16 di giugno, ma per la quale la stragrande maggioranza dei Comuni d'Italia non ha ancora fissato l'aliquota di imposizione (la data limite per farlo è dopodomani). A tutt'oggi, dunque, impossibile stabilire in gran parte dei Comuni l'importo da pagare per la Tasi (oltre alle aliquote, anche sulle agevolazioni c'è una certa confusione) e impossibile sapere quando, perché ancora non ci sono scadenze certe.

Con il risultato che gli studi dei commercialisti sono presi d'assalto dai contribuenti alla ricerca di un po' di chiarezza. "Il rebus Tasi -dice a Labitalia Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli- crea difficoltà ai cittadini ma soprattutto ai commercialisti, il cui carico di lavoro per i versamenti Tasi coincidenti con quelli dell'Imu si incrementerà".

"Purtroppo -avverte- su circa 8mila Comuni solo il 10% ha presentato regolare delibera (la scadenza è fissata per il 23 maggio 2014). E le delibere dovranno essere pubblicate entro il 31 maggio 2014. Nel capoluogo partenopeo -conclude Moretta- l'amministrazione comunale ha cercato di semplificare il quadro delle detrazioni con un regolamento abbastanza chiaro. Ma per il futuro ci auguriamo che non ci sia una nuova corsa a rimodulare le imposte, come è stato fatto dal governo con la mini-Imu".

"Per il pagamento della Tasi sulle prime case -dice a Labitalia Mario Michelino, consigliere dell'Ordine dei commercialisti di Napoli, che ha studiato a fondo la questione Tasi- dovrebbe essere confermata la scadenza del 16 giugno, perché è previsto un pagamento ridotto da un'agevolazione. Ma anche su questo aspetto c'è da sottolineare che siamo in presenza di una sorta di 'federalismo fiscale estremo', perché, a parità di valore catastale, due prime case che si trovano a 100 mt di distanza, ma in due Comuni diversi, pagano importi molto diversi tra di loro".

Altra 'certezza', spiega Michelino, "è che nei Comuni in dissesto, come quello di Napoli, verrà applicata la maggiorazione dello 0,3 per mille, arrivando all'aliquota massima del 3,3 per mille". Meno chiaro, invece, cosa accade con le agevolazioni. "La legge -spiega- prevede che lo 0,8% del ricavato finale sia destinato ad agevolare le categorie svantaggiate. Ma non dice come e in che misura. Così accade che alcuni Comuni abbiano previsto abbattimenti Tasi basandosi su criteri legati al valore catastale decrescente dell'immobile, altri basandosi sulle fasce di reddito, altri ancora sul numero dei componenti del nucleo familiare".

Oltretutto, sottolinea l'esperto, "la scadenza del 16 giugno si somma a quelle del pagamento dell'Irpef e della presentazione di Unico e del mod. 730". "Non è possibile che siamo al 21 maggio e non sappiamo quello che dobbiamo fare il 16 giugno. Facciamo slittare la scadenza a settembre e cerchiamo di utilizzare questo tempo per una seria programmazione fiscale, che valga uno o due anni", conclude Michelino.

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