''Dal primo luglio i piccoli esercenti beneficiano di un credito di imposta del 30% delle commissioni applicate ai pagamenti #cashless. Sosteniamo con convinzione la modernizzazione del Paese con #pagamentielettronici efficienti, tracciabili, sicuri''. Lo ricorda il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, su Twitter.
Il tweet del ministro è accompagnato da delle slide che ricordano le caratteristiche del credito d'imposta per le commissioni bancarie.
Di cosa si tratta: un credito d'imposta per le commissioni pagate dai piccoli esercenti pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni fatte con carte di credito, di debito o prepagate emesse da operatori finanziari, nonché per le transazioni effettuate con altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili.
A chi spetta: il credito è riconosciuto agli esercenti che nel corso dell'anno d'imposta precedente a quello di riferimento abbiano conseguito ricavi e compensi per un importo non superiore a 400.000 euro.
A cosa si applica: alle commissioni dei soggetti che stipulano con l'esercente un contratto in convenzione. La commissione viene applicata per un'operazione di pagamento tramite carta o altro strumento elettronico tracciabile effettuata da un consumatore finale
Come si ottiene: gli intermediari finanziari trasmettono i dati all'Agenzia delle entrate e agli esercenti entro il 20 del mese successivo al periodo di riferimento. L'esercente usa il credito d'imposta in compensazione tramite modello F24, dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa.