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Spazio: ad Comparini, 'con tecnologie Tas l'Italia viaggia nel sistema solare'

14 ottobre 2020 | 11.24
LETTURA: 2 minuti

L'amministratore delegato Thales Alenia Space Italia all'Adnkronos: "Con tecnologie Tas viaggiamo nel sistema solare. Contratti figli lavoro Governo italiano"

Massimo Comparini, ad Thales Alenia Space Italia (Foto TAS)
Massimo Comparini, ad Thales Alenia Space Italia (Foto TAS)

(di Andreana d'Aquino)

Con le nostre innovazioni spaziali "possiamo dire che la tecnologia italiana viaggia e esplora il sistema solare" e che il nostro Paese ormai ha le capacità per "costruire anche la 'prima casa' dell'uomo sulla Luna". E' l'ad di Thales Alenia Space Italia, Massimo Comparini, a scandirlo commentando con l'Adnkronos l'annuncio dei due nuovi contratti milionari per le future missioni su Luna e Marte firmati, rispettivamente, con Esa e Airbus da Thales Alenia Space, la joint venture fra tra Thales (67%) e Leonardo (33%), per le future missioni sulla Luna e su Marte. Questi contratti, sottolinea Comparini, "sono figli degli investimenti fatti dall'Italia alla ministeriale Esa di Siviglia", sono le ricadute industriali che nascono "dalla buona governance spaziale italiana". "L'Italia -osserva - sta investendo nelle attività spaziali e l'industria italiana risponde bene con tutta la sua filiera: da una parte con tecnologie maturate negli anni, ora guardando anche al futuro con nuove tecnologie". "Basti pensare che qualche mese fa abbiamo avuto un contratto da Axiom per Thales per lo studio della prima stazione spaziale commerciale" indica ancora Comparini.

"Per la futura missione sulla Luna, si tratta -spiega Comparini- dei due moduli principali della stazione che sarà in orbita cislunare, il Lunar Orbital Platform - Gateway". In particolare, l'Ad spiega che la joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) svilupperà "il modulo I-Hab, l'International Habitat, dove verranno ospitati gli astronauti, ed il modulo Esprit per le comunicazioni e il rifornimento". Il contratto relativo alla missione su Marte, Mars Sample Return, prevede invece che "Tas svilupperà Ero, l'Earth Return Orbiter, un elemento chiave della missione" rileva ancora Massimo Comparini.

Ed il nostro Paese potrebbe spingersi ancora più in avanti. "Non so se accadrà, ma l'Italia potrebbe, con la tecnologia e l'esperienza acquisita, costruire un modulo" spaziale che sia la 'prima casa' per l'uomo sulla Luna, n on esclude l'ad di Tas Italia e Senior Executive Vice President Osservazione, Esplorazione e Navigazione in Thales Alenia Space. "Con il modulo lunare I-Hab utilizziamo tutta l'esperienza acquisita per i moduli realizzati e installati sulla Iss e con il cargo Cygnus" e "siamo pronti ad evolvere la nostra tecnologia".

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