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Lavoro: con Cescot Confesercenti a Prato si formano pizzaioli

19 gennaio 2017 | 17.05
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Lavoro: con Cescot Confesercenti a Prato si formano pizzaioli

Il tema del lavoro resta centrale anche in questo inizio d’anno, per questo Cescot Confesercenti Prato ha siglato un accordo con la catena Pizza Man, presentando il progetto di formazione Pizza Job. Un accordo che ha l’obiettivo di erogare corsi di formazione e attivare stage formativi in una delle sette pizzerie del gruppo presenti a Firenze.

Durante il corso formativo, saranno trattati vari argomenti. Dalla storia della pizza alle materie prime, dall’uso delle attrezzature professionali per la realizzazione degli impasti alla lavorazione, fino alla lievitazione, la cottura in forno e al condimento. Un modulo speciale sarà dedicato alla pizza senza glutine. Infine, saranno affrontati i temi dell’organizzazione del lavoro, il magazzinaggio, le normative igienico-sanitarie e gli aspetti economici della professione.

Al termine del corso, sarà rilasciato un attestato di frequenza. Nel caso in cui il candidato sia sprovvisto del corso obbligatorio di igiene degli alimenti, Cescot Confesercenti Prato, grazie all’accordo, provvederà ad inserirlo nella prima aula disponibile e otterrà quindi il rilascio dell’attestato Haccp. I corsi hanno una durata di 80 ore, più 12 ore dedicate al corso Haccp. Sono suddivisi in lezioni teoriche e prove pratiche (in pizzeria), più un incontro per l’esame finale e la valutazione. Lo stage, curriculare, della durata minima di un mese in pizzeria, è compreso nel percorso formativo.

“La scelta di puntare su stage formativi per questa professione - sottolinea Mauro Lassi, presidente provinciale Confesercenti Prato - nasce dal fatto che in Italia mancano seimila pizzaioli. Ebbene sì, nel Paese dove è nata la pizza e da dove è stata poi esportata in tutto il mondo, viene denunciato, ormai da anni, un deficit di artisti della pizza. Nonostante la crisi e la disoccupazione, si fa fatica a trovare personale qualificato e produttivo da poter inserire all’interno delle pizzerie del nostro paese”.

Da parte sua, Raffaele Madeo, titolare della catena Pizza Man, sottolinea che “i nostri giovani la percepiscono la professione del pizzaiolo come un mestiere a basso valore aggiunto". "Anche chi frequenta l’istituto alberghiero opta per la vita di chef nei grandi alberghi. Aspirazione lecita ma strada certamente più complicata", avverte.

"Mentre il vantaggio di imparare a fare bene la pizza - spiega - è quello di trasformarsi da subito in imprenditori di se stessi. La domanda di pizzaioli, invece, riguarda soprattutto le pizzerie al taglio. Il perché è semplice: complice anche la crisi, soprattutto nelle grandi città, sono in tanti a scegliere il trancio di pizza come alimento per il pranzo. E, dati alla mano, la richiesta di pizzaioli professionisti non si arresta. Il settore continua a chiedere manodopera”.

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