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Startup: con microcredito Caritas a Catania nasce take away al femminile

18 aprile 2016 | 13.35
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Startup: con microcredito Caritas a Catania nasce take away al femminile

Odori e sapori dal mondo vegano e vegetariano: arrivano da una startup aperta, a Catania, nei pressi del tribunale, per un take away tutto al femminile, grazie al servizio Microcredito della Caritas Diocesana. Melita, Monia e Jeanne, tre amiche con la passione per la cucina vegana e internazionale, hanno realizzato il loro personale sogno con i 25 mila euro ricevuti dal 'Prestito della speranza', strumento di microcredito promosso dalla Cei in collaborazione con il gruppo Intesa-San Paolo per l'avvio di una nuova attività imprenditoriale.

L'idea è venuta a Melita Caparno, 33 anni, beneficiaria del prestito, ragazza madre, dall'esperienza pluriennale come cuoca vegana e vegetariana. Senza pensarci due volte, ha coinvolto le amiche di una vita assumendole come dipendenti della propria ditta individuale.

“Quando ho ottenuto l'erogazione del prestito - ha commentato Melita - non ho avuto dubbi: subito ho offerto a Monia e Jeanne la possibilità di metterci in gioco per il futuro delle nostre figlie. Per noi è una grande scommessa. Non è stato facile ma vogliamo essere d'esempio per altre donne in difficoltà e dimostrare che con professionalità e impegno è possibile riuscirci”. Così, adesso le tre donne, dopo anni di lavoro precario nella ristorazione, hanno un locale tutto loro da gestire e amministrare.

Il servizio di microcredito della Caritas permette a famiglie e soggetti senza credibilità creditizia e finanziaria di accedere a un finanziamento che per varie problematiche (segnalazioni alla Centrale Rischi, protesti, ecc.) sarebbe loro negato. La Caritas non eroga direttamente contanti, ma svolge il ruolo di assistenza e tutoraggio. Nel caso del 'Prestito della speranza' lo fa attraverso lo studio di fattibilità, con la stesura di un business plan ad hoc e nel predisporre tutta l'istruttoria da sottoporre agli enti di valutazione, quali Vobis - Volontari bancari per le iniziative per il sociale - e Intesa San-Paolo.

“Sempre più donne si rivolgono alla Caritas: sono fragili e vulnerabili - ha spiegato Salvo Pappalardo, responsabile del servizio Microcredito - specie quando escono da dolorose separazioni. Troppo spesso, poi, pagano le colpe di mariti e compagni che non possono accedere al credito per via di protesti, sovra-indebitamento e altre problematiche. Il microcredito permette loro di riacquistare dignità, stabilità lavorativa e riprendere in mano la propria vita”.

Ad oggi, sono quattro gli strumenti operativi del microcredito attivi nella sede di via Acquicella 104: Microcredito etico-sociale; Microcredito regionale; 'Prestito della speranza', sociale e imprese; Microcredito per sovra-indebitamento e lotta all’usura, quest'ultimo in collaborazione con la Fondazione SS. Mamiliano e Rosalia di Palermo. Quanto alle nuove imprese, dal 2015, ne sono state avviate sei, per un importo totale di 135.000 euro, metà della quali intestate a donne (oltre al take away vegano anche una pasticceria e un risto-bar).

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