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Studio Upb su pensioni, arretrati a partire da 3.000 euro. Quest'anno altri 1.230 euro

14 maggio 2015 | 15.25
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L'Ufficio parlamentare di bilancio ha effettuato delle simulazioni a partire dai trattamenti superiori a 3,5 volte la minima. Per i trattamenti superiori 9,3 volte la 'minima' arretrati a 6.959 euro mentre nel 2015 l'incremento sarebbe di 2.831 euro. La prossima settimana il Cdm per il decreto. Zanetti: "Nessuno vuole nuovi sacrifici"

Pensionati in fila per prendere il pensione. Foto / Armando BABANI.
Pensionati in fila per prendere il pensione. Foto / Armando BABANI.

Lo sblocco delle pensioni porterebbe nelle tasche della prima fascia interessata, oltre 3 volte il trattamento minimo, circa 3.000 euro di arretrati e 1.230 in più l'anno nel 2015. E' quanto emerge dalle simulazioni dell'Upb, contenuta nel rapporto sulla programmazione del bilancio 2015. Il governo sta lavorando al decreto legge per rispettare la sentenza della Corte costituzionale, che dovrebbe essere varato dal Cdm della prossima settimana. Per i trattamenti pari a 3,5 volte le pensioni minime l'arretrato per il 2012 sarebbe di 567 euro, a cui vanno aggiunti 1.214 del 2013 e 1.226 del 2014. Mentre per quest'anno l'aggiornamento sarebbe di 1.229 euro.

Per le pensioni superiori a 4,5 volte il trattamento minimo gli arretrati ammontano a 3.789 euro (715 euro nel 2012, 1.531 euro nel 2013 e 1.543 euro nel 2014), mentre per quest'anno la maggiorazione sarebbe di 1.547 euro. Per le pensioni che superano di 5,5 volte i trattamenti minimi gli arretrati ammontano a 4.501 euro (851 del 2012, 1.820 del 2013 e 1.830 del 2014), mentre quest'anno la pensione risulta maggiorata di 1.883 euro.

L'ultima fascia considerata dall'Ufficio parlamentare di bilancio riguarda le pensioni superiori 9,3 volte il trattamento minimo, che potrebbe contare su un arretrato di 6.959 euro (1.317 del 2012, 2.815 del 2013 e 2.827 euro del 2014), mentre l'aumento per quest'anno sarebbe 2.831 euro.

La sentenza della Corte costituzionale, ha dichiarato l'illegittimità del blocco delle pensioni, a partire da tre volte il trattamento minimo, stabilito dal decreto legge salva Italia 2011. Le elaborazioni, spiega l'Ufficio, si basano sullo scenario 'peggiore' per la finanza pubblica, cioè il caso in cui, a seguito della sentenza, il meccanismo di perequazione automatico applicabile per il periodo 2012‐13 sia quello regolato dalla normativa precedente il dl salva Italia.

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