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Tv: web serie 'Welcome to Italy' per raccontare integrazione immigrati

10 giugno 2015 | 13.32
LETTURA: 3 minuti

Dal 18 giugno otto puntate su YouTube raccontano la storia di un gruppo di ragazzi 'stranieri' che apre a Roma una radio indipendente

I volti dei protagonisti di 'Welcome To Italy'
I volti dei protagonisti di 'Welcome To Italy'

Otto puntate per raccontare la realtà sull'integrazione degli immigrati in Italia. La web serie 'Welcome to Italy', on-line dal 18 giugno sull'omonimo canale di YouTube, è la storia, raccontata con umorismo pungente, di un gruppo di ragazzi 'stranieri' che apre a Roma una radio indipendente, Radio Baobab. Protagonisti sono sette giovani attori in rappresentanza delle differenti comunità stranieri più presenti nell'area romana: Emanuel Caserio è Giorgio (Italia), Irma Carolina Di Monte è Milagros (Sud America), Maziar Firouzi è Bashir (Iran), Daniele Monterosi è Assad (Palestina), Amin Nour è Jamal (Eritrea), Ania Rizzi Bogdan è Luba (Ucraina), Benjamin Vasquez Barcellano jr è Jeffrey (Filippine).

La web serie segue le vicende personali dei giovani, raccontando i loro amori e i loro conflitti, sempre avvitati attorno al destino della radio, che hanno deciso di difendere a tutti i costi. Tra petizioni, provocazioni, minacce e atti mediatici, Radio Baobab, metafora di libertà, cercherà di mantenere solide le sue radici, come il grande albero che la rappresenta, e i personaggi avranno modo di riflettere tutti con le proprie radici, continuando anche a cercare terreno fertile per piantarne di nuove.

Le puntate di 'Welcome to Italy' saranno affiancate da una serie di 'pacchetti informativi', composti da realizzazioni infografiche, video testuali e podcast nelle lingue madri delle comunità coinvolte nel progetto. "Non parliamo di immigrazione ma di integrazione - dichiara la regista Terry Paternoster - perché oggi i figli di genitori stranieri sono circa 400mila, non si può far finta di nulla, fra una decina d’anni saranno circa un milione. "Sono le seconde generazioni di immigrati, anche loro nuovi italiani, un’armata che non dimentica le proprie origini ma che desidera crescere qui, con gli stessi doveri e gli stessi diritti di tutti", conclude la regista.

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