La decisione del Riesame: resta in carcere Chiara Rizzo. Scajola ai giudici: “Quando ho comprato casa ho fatto un casino. Non credevo Berlusconi mi escludesse dalla lista”
Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha accolto la richiesta di attenuazione della misura cautelare per l’ex ministro Claudio Scajola che passa dalla detenzione in carcere agli arresti domiciliari. L’ex ministro è ora in viaggio per la sua abitazione ad Imperia, sede scelta per i domiciliari.
Il Tribunale del Riesame ha rigettato invece l’istanza di scarcerazione presentata dai legali di Chiara Rizzo. La Rizzo resta dunque in carcere.
‘’Sono amareggiato, le decisioni dei giudici si rispettano anche quando non si condividono ma questa mi sembra inspiegabile’’. Così l’avvocato Carlo Biondi, che assieme al collega Bonventura Candido, difende Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena, arrestata con l’accusa di avere favorito la latitanza del marito, commenta la decisione del giudici del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria di respingere l’istanza di scarcerazione o attenuazione della misura cautelare per la sua assistita.’’E’ sorprendente - dichiara ad Adnkronos Biondi - l’uso di due pesi e due misure, e non parlo di Scajola a cui era contestato un solo reato, nell’ambito dello stesso procedimento. Non si capisce perché. Tanto più che Chiara Rizzo si stava presentando spontaneamente quando è stata arrestata. Se la motivazione della decisione dipendesse dalla accettazione delle tesi del pm che ha, in fase di udienza, mutato l’originale imputazione, allora la decisione del Riesame apparirebbe ancora più grave: non è ammissibile il cambio di imputazione durante il procedimento. Ricorreremo alla Corte Suprema di Cassazione non appena saranno depositate le motivazioni’’.
