"E' sempre più evidente che il moderno Stato pluralista e democratico non può necessariamente non essere laico". E' quanto afferma monsignor Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, intervenendo al convegno sull'Accordo di revisione del Concordato fra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, a palazzo Giustiniani, in occasione del 30° anniversario della firma posta il 18 febbraio del 1984. Al tempo stesso, aggiunge Parolin, "lo Stato ha necessità di presupposti che non è in grado di forgiare e garantire, pena il venir meno della sua neutralità o imparzialità".
Per il rappresentante del Papa, "nel diritto di libertà religiosa, che storicamente e logicamente è la matrice di tutti gli altri diritti di libertà, appare con evidenza la ragione profonda della collaborazione fra Chiesa e Stato". Dunque, "spetta allo Stato rimuovere gli ostacoli giuridici o fattuali che limitino o addirittura impediscano l'esercizio del diritto di libertà religiosa. Sull'impegno in questo senso - sottolinea monsignor Parolin - è la vera misura dell'autentica laicità", che il Segretario di Stato vaticano, al termine del suo intervento, definisce "laicità positiva". (segue)