Il fatturato è di 66 miliardi di cui 5,9 arrivano dall’export, +43% rispetto agli anni precrisi a dimostrazione del fatto che le politiche di aggregazione e di crescita dimensionale hanno permesso alle imprese di utilizzare l’export come leva anticrisi. Sono 800 le cooperative che esportano abitualmente e sono concentrate principalmente nell’agroalimentare: Centro Nord Europa, Usa, Canada, Cina, Giappone e Australia le principali destinazioni.
È, questo, il quadro macroeconomico con il quale le 19.000 imprese cooperative associate a Confcooperative si presentano alla 39esima assemblea nazionale che prevede il rinnovo delle cariche nazionali e l’elezione del presidente.
Le cooperative si sono comportate da cooperative, hanno difeso e accresciuto l’occupazione, ma questa crescita non è stata indolore. Se il settore sociale, in primis, l’agroalimentare e il sociosanitario hanno trainato la creazione di posti di lavoro, i settori dell’abitazione e della produzione lavoro hanno subito delle battute d’arresto.