L'Organizzazione della conferenza islamica (Oci) ha ''condannato con forza'' l'esecuzione del giornalista americano Steven Sotloff per mano dello Stato islamico (Is) affermando che si tratta ''ovviamente di un atto criminale''. Parlando all'emittente al-Arabiya, l'esponente della Conferenza Maha Akeel ha quindi ribadito la posizione di denuncia che l'Oci aveva espresso in occasione della decapitazione di un altro reporter Usa, James Foley. ''Loro sostengono di compiere le loro gesta in nome dell'Islam, ma le loro azioni non hanno nulla a che vedere con l'Islam'', ha detto Akeel, anticipando che l'Oci sta organizzando una conferenza dei ministri degli Esteri dei 57 Stati membri per discutere una posizione comune nei confronti dello Stato islamico e per adottare strategie per combatterlo.
''Non possiamo definirli come un gruppo islamico, sono un gruppo criminale'', ha spiegato lodando la campagna online lanciata dalla massima istituzione dell'Islam sunnita al-Azhar che chiede alle persone e ai media di non legare più la definizione 'islamico' all'Is. Il numero due di al-Azhar, Sheikh Mahmoud Ashour, ha quindi detto ad al-Arabiya che l'uccisione di Sotloff non è solo un atto contro l'umanità, ma ''non c'è religione che accetta l'omicidio di una vita umana''. Ashour ha poi citato un versetto del Corano che recita: ''non uccidere alcuna anima, Dio lo ha proibito, tranne che per giusta causa''. Il religioso spiega che il versetto si riferisce ''sia a musulmani, sia a on musulmani, per cui (le azioni dell'Is, ndr) violano il volere di Dio e ciò che il Profeta Maometto ha portato. L'anima dell'uomo è sacra e protetta nell'Islam''.
