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Confermata l'inflazione a novembre allo 0,2%. Verdure +8%, è 'caro minestrone'

12 dicembre 2014 | 11.47
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La lieve accelerazione dell’inflazione, spiega l'istituto, deriva soprattutto dalla ripresa su base annua dei prezzi degli alimentari non lavorati. Continuano a calare invece i prezzi degli energetici

(Infophoto)
(Infophoto)

L'Istat conferma il dato dell'inflazione a novembre. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è sceso dello 0,2% rispetto al mese precedente e aumentato dello 0,2% rispetto allo stesso mese del 2013 (era +0,1% a ottobre).

La lieve accelerazione dell’inflazione, spiega l'istituto, deriva soprattutto dalla ripresa su base annua dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+0,8%, da -0,2% di ottobre) e, in minor misura, di altre tipologie di prodotti. Questa dinamica è in parte bilanciata dall’accentuazione della flessione tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-3,1%, da -2,2% del mese precedente).

Proprio in riferimento agli alimentari, Coldiretti segnala l'impennata dei prezzi delle verdure, +8%. E' un vero e proprio "caro minestrone" con gli effetti del maltempo che si fanno sentire sul carrello della spesa. Si evidenzia anche un rialzo su base mensile del 2,4% per la frutta, anch’esso condizionato da fattori stagionali. "Si tratta di un rialzo congiunturale che è il risultato della pesante ondata di maltempo che - sottolinea la Coldiretti - ha distrutto le coltivazioni nelle campagne con un conto per le imprese agricole da 2,5 miliardi tra calo produttivo, maggiori costi per la difesa della colture e stravolgimento nei consumi".

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