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Confermato Visco, ora si apre partita su Vigilanza Bankitalia

27 ottobre 2017 | 19.37
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Ignazio Visco sarà il Governatore di Bankitalia anche per i prossimi sei anni. Si chiude, con la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul decreto di nomina, una partita complicata, giocata senza esclusione di colpi, intorno a un'investitura che fino a due settimane fa era data per certa. Poi la mozione del Pd, voluta dal leader Matteo Renzi, ha rimesso tutto in discussione, chiedendo discontinuità e alimentando un dibattito acceso. Tra indiscrezioni e rumors di varia natura, con retroscena più o meno vicini alla realtà, alla fine ha prevalso la fermezza del Quirinale, che ha tenuto ferma la barra sulla difesa dell'autonomia di Via Nazionale. Assicurata continuità al vertice della banca centrale, resta però tutta da giocare l'altra partita, quella sul giudizio dell'operato della Vigilanza, che si giocherà nella Commissione di inchiesta parlamentare.

Stando alle parole di Renzi, che anche oggi ha ribadito la sua posizione, e all'assenza contemporanea di tutti i ministri di più stretta osservanza renziana alla riunione del Cdm che ha accolto l'indicazione del premier Gentiloni per la conferma di Visco, il confronto si prospetta acceso. Sulla Banca d’Italia, ha sintetizzato del resto il leader Pd, "ciascuno rimane con le proprie idee". Renzi, quindi, ha ribadito: "Io sono uno di quelli che non le manda a dire. Ho argomentato le mie idee, la scelta è stata diversa da come avrei auspicato ma oggi il rispetto istituzionale prevede che si faccia gli auguri di buon lavoro al governatore Visco e si chiude qui".

Ma se si chiude la discussione sul Governatore non si chiude quella sull'operato della Vigilanza nella gestione delle crisi bancarie. E l'intenzione di dare battaglia in Commissione non viene nascosta dai parlamentari più vicini a Renzi. Anzi, si dice con estrema chiarezza che dovranno emergere tutte le responsabilità, a partire da quelle di Via Nazionale.

Altrettanto ferma la convinzione a Palazzo Koch di poter dimostrare, carte alla mano, la correttezza delle scelte fatte nei tre dossier sotto esame: banche venete, Mps e, soprattutto, Banca Etruria. Temi rilevanti anche per le ripercussioni politiche che possono innescare. Tanto che già si sono sollevate polemiche sulla 'fuga di notizie' rispetto alla documentazione depositata in Commissione. Al punto da rendere necessaria una precisazione del presidente Pier Ferdinando Casini: "tutto il materiale consegnato alla Commissione dalla Banca d'Italia è stato immediatamente affidato all'esclusiva custodia del personale della Guardia di Finanza di Palazzo San Macuto, che sta completando l'allestimento dell'archivio". L'accesso ai documenti, ha sottolineato, "risulta ancora interdetto" e l'archivio "sarà operativo solo a partire da lunedì 30 ottobre". Di conseguenza, "non vi è stata alcuna violazione della segretezza degli atti da parte nostra. Se altri hanno fornito il materiale agli organi di stampa, non ne possiamo certo rispondere noi".

In questo scenario, un passaggio chiave è considerata l'audizione del Capo della Vigilanza, Carmelo Barbagallo, atteso in Commissione giovedì 2 novembre. Ma già prima, il 31 ottobre, Visco parlerà alla Giornata Mondiale del Risparmio. E, forte della conferma, è probabile che possa fare riferimento a quegli aspetti della vicenda che possono essere resi pubblici ancora prima di arrivare in Commissione.

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