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Crisi: Confindustria Campania, ripresa c'è ma va sostenuta da governo e Ue

05 ottobre 2015 | 17.27
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Costanzo Jannotti Pecci
Costanzo Jannotti Pecci

"Ci sono segnali incoraggianti, il vento della ripresa sembra arrivato anche al Sud, anche se la situazione del Mezzogiorno è a 'a macchia di leopardo'. Ma la ripresa ora deve essere sostenuta dal governo e dall'Unione europea". Lo dice a Labitalia Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Confindustria Campania, che aggiunge: "Per questo, gli industriali del Sud guardano con attenzione alla legge di stabilità che sembra foriera di buone notizie e alla programmazione dei fondi europei 2014-2020, che è in pieno svolgimento e che deve rappresentare una leva in più per sostenere lo sviluppo".

"La crisi infatti -ricorda Jannotti Pecci, che ricopre anche l'incarico di presidente nazionale di Federterme- è stata resa più difficile anche dal fatto che al Sud molte risorse europee non sono state spese". Per fortuna, aggiunge il presidente degli industriali campani, "ci sono segnali positivi da settori votati all'export e dal turismo, che ha beneficiato della crisi di mete come la Tunisia e altri Paesi mediterranei". Anche l'occupazione è risalita, dice Jannotti Pecci, "per il combinato di due fattori: da una parte, la decontribuzione per le nuove assunzioni, dall'altra le misure del Jobs Act, in particolare quella sull'art. 18". I dati sull'occupazione, dice il presidente di Confindustria Campania, sono la "migliore risposta a chi sosteneva che la riforma dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori avrebbe portato solo precarizzazione".

Sulla decontribuzione, però, non piace a Confindustria Campania il taglio degli incentivi ipotizzato dal ministro dell'Economia per le nuove assunzioni. "Uno dei maggiori fattori di competitività di un'impresa -spiega Jannotti Pecci- è il costo del lavoro per unità di prodotto. Sarebbe davvero un peccato dimezzare gli incentivi ora e non mantenerli fintantochè la ripresa non è consolidata". C'è anche un altro vuoto da colmare, dice il leader degli imprenditori campani: "E' quello relativo alle politiche attive del lavoro: occorre costruire percorsi virtuosi che rendano il lavoratore in grado di ritrovare il lavoro. A partire dagli interventi sulla formazione, per la quale -ricorda Jannotti Pecci- imprese e lavoratori alimentano un fondo, le cui risorse però sono state utilizzate (per decisione di governi precedenti) per altri scopi".

"La presidente della Commissione antimafia, Rosi Bindi, forse non ha usato un'espressione felicissima, ma ha senz'altro segnalato -evidenzia Jannotti Pecci- un problema reale, che sta caratterizzando anche la Campania. E cioè che esiste, con la legalità, anche un problema culturale e non solo di delinquenza organizzata". Lo , presidente di Confindustria Campania, spiegando che "adesso non c'è solo il fatto delle associazioni malavitose, ma c'è anche una diffusa nuova criminalità giovanile, figlia della dispersione scolastica e della cultura del tutto-e-subito e del denaro facile". Per combattere questo fenomeno, aggiunge Jannotti Pecci, "occorre indagare sugli abbandoni scolastici e conoscere da vicino la loro dimensione".

Infine torna a Capri l'annuale convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. Dopo due anni a Napoli, infatti, quest'anno il meeting ritornerà nella sua sede tradizionale, tra il 14 e il 17 ottobre, per celebrare il suo trentennale. "Essere arrivati alla trentesima edizione -dice a Labitalia Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Confindustria Campania- è di per sè molto significativo". "Quest'anno l'appuntamento -annuncia Jannotti Pecci- servirà a capire se questo nuovo vento delle riforme possa generare cose positive e permanenti o se sia un effetto del momento. Saranno conclusioni -sostiene- di grande utilità per governo e parlamento, in questo ultimo scorcio di anno, che è il più importante per le decisioni economiche e di programmazione".

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