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Confindustria: "Per Italia anno difficile"

27 febbraio 2019 | 13.09
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(Fotogramma)
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Per l'Italia si profila "un anno difficile": "l'export è debole, gli investimenti sono attesi in calo, e soffre l’industria. Tengono finora i consumi, ma con un futuro incerto. Dai mercati infine possibile rischi sul credito". Così Congiuntura Flash, la nota di centro studi di Confindustria, fotografa il momento economico italiano. Anche il commercio globale è in frenata : "in Cina rallenta e pesa l’Eurozona debole, con la manifattura in flessione e la Bce che tiene i tassi a zero. Possibile rischi anche di una frenata Usa", sintetizzano gli economisti di viale dell'Astronomia.

L’attività economica a inizio 2019 resta insomma debole. Il Pmi a gennaio, annota ancora il Csc, è sceso a 48,8 (da 49,5 nel 4° trimestre 2018), con un calo marcato nel manifatturiero, per valutazioni più negative su ordini e produzione, meno nei servizi. Per la produzione industriale a gennaio è atteso un piccolo rimbalzo, anche per la ricostituzione delle scorte, ma il trasporto di gas a uso industriale è sceso del 5% e preoccupa il calo degli ordini (-2,0% a fine 2018). Nei mesi successivi, dunque, proseguono gli economisti di Confindustria, la dinamica della produzione rischia di essere ancora negativa, dopo il forte calo dell’ultimo quarto del 2018 (-1,1%), quando si è ridotto molto il fatturato (-1,6%), specie nei beni intermedi.

Ma anche l'export italiano appare debole: "le vendite italiane all’estero sono diminuite del 2,3% in dicembre, con un calo marcato sui mercati extra-UE e lieve crescita nell’intra-UE. Ciò conferma la forte frenata dell’export nel 2018, specie verso Turchia, Stati Uniti, Cina, Opec e partner commerciali europei (Germania). A inizio 2019 le attese sono deboli, con il PMI ordini manifatturieri esteri in flessione da 4 mesi consecutivi".

Attesi in calo anche gli investimenti: la minore fiducia delle imprese, dice il Csc, che in particolare giudicano peggiorate le condizioni per investire, fa prevedere una frenata della spesa per macchinari, attrezzature e altro capitale fisso. La produzione di beni strumentali in Italia è già scesa bruscamente nel 4° trimestre 2018 (-1,3%). Da inizio 2019, inoltre, restano in campo minori incentivi fiscali per gli investimenti produttivi. E "futuro incerto " si delinea anche sul fronte dei consumi mentre dal mercato potrebbero profilarsi anche rischi sul credito. A febbraio, denuncia il Csc, il Btp decennale è salito a 2,83% (2,78% a gennaio), lo spread sul Bund a 276 punti (260). La Borsa prosegue la lenta ripresa (+11% da inizio 2019), su valori modesti. Il credito alle imprese finora è in debole crescita (+1,3% annuo) e il costo ai minimi (1,5%). Ma incombe la stretta all’offerta creditizia mostrata dalle indagini già nella seconda metà del 2018.

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