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Sostenibilità: rapporto Ue-Fao-Wfp, 113 mln in 53 Paesi colpiti da fame acuta

02 aprile 2019 | 13.48
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(Xinhua)
(Xinhua)

Circa 113 milioni di persone in 53 Paesi del mondo hanno sperimentato situazioni di insicurezza alimentare acuta nel 2018, in leggero calo rispetto ai 124 milioni del 2017. Tuttavia il numero di persone toccate da crisi alimentari nel mondo è rimasto ben al di sopra dei 100 milioni negli ultimi tre anni e il numero dei Paesi coinvolti è aumentato. Inoltre, 143 milioni di persone in altri 42 Paesi sono ad un solo passo dalla fame acuta.

E' quanto emerge dal Rapporto Globale sulle Crisi Alimentari presentato oggi congiuntamente dall'Unione Europea, dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (Fao) e dal Programma Alimentare Mondiale (Wfp).

Dal rapporto risulta anche che circa due terzi di quanti sono colpiti da fame acuta si trovano in soli 8 Paesi: Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Nigeria, Sud Sudan, Sudan, Siria e Yemen. E ancora: in 17 Paesi la fame acuta è rimasta invariata o è aumentata. Non solo: clima e disastri naturali hanno spinto 29 milioni di persone nella fame acuta nel 2018, mentre 13 Paesi, inclusi Corea del Nord e Venezuela, non vengono considerati in questa analisi a causa della mancanza di dati.

"L'insicurezza alimentare rimane una sfida globale - avverte il Commissario Ue per la Cooperazione Internazionale e lo Sviluppo Neven Mimica - Per questo, tra il 2014 e il 2020, la Ue avrà fornito oltre 9 miliardi per attività relative alla sicurezza alimentare e nutrizionale e all'agricoltura sostenibile in oltre 60 Paesi".

"Dal Rapporto Globale risulta chiaro che, nonostante il leggero calo rispetto ai valori del 2017, il numero di persone colpite da insicurezza alimentare acuta, la forma più estrema di fame, è ancora troppo alto. Dobbiamo agire su vasta scala lungo il nesso interventi umanitari-politiche per lo sviluppo-costruzione della pace per costruire la resilienza delle popolazioni colpite e vulnerabili. Per salvare vite, dobbiamo salvare anche i mezzi di sostentamento", sottolinea Graziano da Silva, direttore Generale della Fao.

"Per sconfiggere veramente la fame, dobbiamo affrontarne le cause alla radice: conflitti, instabilità, l'impatto degli shock climatici. Per raggiungere l'obiettivo Fame Zero i bambini e le bambine hanno bisogno di essere ben nutriti e di ricevere una buona istruzione, le donne devono essere veramente emancipate, le infrastrutture rurali rafforzate. Programmi che rendano resilienti e più stabili le comunità ridurranno i numeri di affamati", rimarca il direttore Esecutivo del Wfp, David Beasley.

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